1938-1945. La persecuzione degli ebrei in Italia. Documenti per una storia
Questo il titolo della mostra che porta Rimini a essere la città designata alla celebrazione della Shoah, per il 2021.
La città romagnola ne segue altre che, prima di essa, hanno ospitato la medesima celebrazione: Torino, Venezia, Caserta, Modena, Firenze, Catania, Reggio Calabria, Napoli, Benevento e Lecce.
Il Ministero dell’Interno, componente del Comitato di coordinamento delle iniziative costituito presso la Presidenza del Consiglio, ha proposto Rimini di concerto con l’Unione delle Comunità ebraiche,con l’intenzione non solo di scegliere una località “ospitante”, ma anche di organizzare un evento che porti anche alla valorizzazione e all’approfondimento storico del territorio.
L’organizzazione
Nuovamente, come negli anni scorsi, l’organizzazione vede la collaborazione del Centro di Documentazione Ebraica contemporanea (CDEC) e del Ministero dei beni culturali, i cui rappresentanti appartengono al Comitato presieduto dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il Prefetto Forlenza che si è detto “fiero di poter tracciare, insieme alla Città di Rimini, alcune linee di ricordo e di attualizzazione che saranno riprese a livello nazionale in occasione del prossimo Giorno della Memoria ormai alle porte”, ha già assunto diretti contatti sia con il Ministero dell’Interno che con il Comune di Rimini, oltre che con l’Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea.
Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario
perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.
(Primo Levi)
Rimini, inoltre, non è stata immune allo scempio del secondo conflitto, pertanto si presta, emotivamente in primis, ad accogliere questo evento esortandoci alla riflessione.
Certamente la mostra, che sarà l’apice di questo evento, sarà preceduta da altre iniziative – a livello locale e nazionale – antecedenti la giornata della memoria, istituita il 27 gennaio come da L. 20 luglio 2000, n. 211 quale
Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.