Negli anni 50 e 60 del ‘900 Riccione era meta turistica esclusiva
Per non risalire a Mussolini che ci passava le vacanze con la famiglia e si costruì una villa adesso restaurata, la frequentavano nel dopo-guerra industriali di vario calibro, attori e sportivi nostrani, belle villeggianti italiane e nordeuropee.
Riccione era chiamata in quegli anni la Perla Verde prima di essere soppiantata come meta turistica esclusiva dalla Versilia e dalla Costa Azzurra.
La Perla Verde, bella, alberata, piacente di giorno, intrigante, maliziosa, d’atmosfera la sera.
Il locale da ballo all’aperto più famoso era il “dancing Savioli” in via Dante, frequentato da “birri” nostrani e da fascinose villeggianti in abito lungo.
Il proprietario Bepi Savioli aveva sia il dancing che l’hotel Savioli.
Il locale/ristorante più esclusivo era invece “La Stalla”
Alla Stalla mangiavi, stavi in gradevole compagnia e la sera c’era musica dal vivo con cantanti più o meno famosi dell’epoca. Era posto alla fine di viale Ceccarini, sul lungomare.
Il proprietario era Paolo Bacilieri, cantante dalla voce suadente di genere confidenziale ed uomo di spettacolo di un certo successo negli anni 50 e 60.
Nella Perla Verde quella volta tutto era un po’ di maniera, l’aperitivo al bar ad una certa ora, le passeggiate tranquille ed eleganti per negozi in viale Ceccarini e via Dante, i giri in macchina, il ristorante e il dancing giusto la sera, gli incontri amorosi a volte la notte.
A quell’epoca Riccione Alta non si era ancora turisticamente sviluppata.
Anche la Riccione rumorosa del turismo nazional-popolare degli anni 70 era ancora da venire.
Quando è arrivata, Riccione da Perla Verde è tornata a chiamarsi Riccione.
Testo: Gaetano Dini