Il fulcro indiscusso della città di Rimini è senza alcun dubbio la piazza dedicata ai tre martiri partigiani della seconda guerra mondiale, che in essa furono giustiziati dalle truppe tedesche.
La Piazza affonda le sue radici in un passato molto antico essendo nata come Foro romano della città Ariminum, punto d’intersezione tra la strada che dalla collina procede verso il mare e il prolungamento della via Flaminia.
Caratterizzata da dimensioni ampie, la piazza è racchiusa da vari edifici: nella parte orientale vi è la torre edificata nel 1547 su cui venne installato l’orologio nel 1562 (con un quadrante lunare settecentesco) e ricostruita nel 1759 da Francesco Buonamici; a fianco della torre è collocato palazzo Brioli, ex sede di un osservatorio geologico all’interno del quale si elaboravano i dati in merito alle deformazioni dell’area geografica tra Rimini e Roma; a occidente della piazza sorge settecentesco palazzo Tingoli, più volte distrutto e ripristanato; a sud della piazza si trova la cinquecentesca statua in bronzo dedicata a Giulio Cesare e la e pietra miliare,nel punto presuntoim cui l’imperatore si fermò a parlare ai propri soldati dopo aver passato il Rubicone e ancora un tempietto del 1518 dedicato a di Sant’Antonio da Padova dopo il miracolo della mula, episodio in cui si narra che l’animale rese onore al santo inginocchiandosi al suo cospetto dopo il rifiuto del suo padrone di ricevere l’eucarestia.
Santuario S. Antonio di Padova
Raggiungibile dalla stazione ferroviaria di Rimini con l’autobus n.11