Noi che ci siamo nati in viale Giovanni Pascoli

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Noi che ci siamo nati in viale Giovanni Pascoli,
lì dove c’era il passaggio a livello, dove c’erano tante attività,
dove d’estate c’era il Luna Park e a fianco la Sala Giochi.

Dove regnava il Cocomeraio proprio attaccato alla ferrovia, dall’altra parte invece la vecchia Stazione Rimini-San Marino, rimasta tale dagli anni 40 e dove li al piano terra andavamo a dare l’esame di teoria per la patente.
C’erano anche il Bar Mauro di Bianchi Mauro e il Bar Lidia di Ugo Casalboni con annessa la Pensione, poi ancora dove c’era l’alimentari di Vani e la Pina, la Pizzeria da Santino (ora Prima o Poi) e di fronte la piccola Trattoria, tutta di legno, ad angolo di via Mariotti.

Come dimenticarsi del distributore Esso di Severino Arceci dove facevamo miscela per i nostri motorini. Con a fianco il salone auto/usate di “Cianciga” Alfio De Carolis e li vicino, la Tabaccheria di Aldo Cesari dove compravamo le sigarette sfuse con 5 Lire.

E dove la Polleria-Rosticceria della Silvana preparava i polli arrosto e il suo profumo si sentiva fin da “Baröl o da Pagnöc”, il Barbiere Giorgio e il calzolaio Giovanni a fianco, la Pensione Picador di Sapucci con il negozio di parrucchiera sotto, la Latteria Adalgisa di Giorgio, il negozio di generi alimentari di Quarto & Anna con a fianco la Pensione Malaga, le Pensioni Sabrina di Bonini e Pamela e ancora, più giù verso mare, dove c’era il mitico Dancing Confidential, dove i migliori cantanti e complessi di quegli anni venivano a cantare.

Dove negli 60/70 venivano dalla Caserma Giulio Cesare verso il mare i cavalli a passo d’uomo per andare a gareggiare al Galoppatoio,
i turisti nelle varie Pensioni della via Pascoli andavano e venivano, i gavettoni a Ferragosto non si contavano.

Ancora, i fotografi Oriano e la Bruna accanto alla Pensione Leda di Mondaini, la Pensione Liliana di Montanari, la Trattoria “Saraghina” di Roberto “Bubana”, il Fioraio Giuseppe all’angolo con via Delle Officine, la Macelleria di Giovanetti e la Merceria della “Cruseina” alias la Milena, di fronte a lei la Pensione Tropical, l’officina di “Fufi” per la riparazione delle biciclette.
Andando dopo il passaggio a livello, lato mare, sulla destra, mi ricordo il laboratorio di ceramiche e nello stesso stabile il Fotografo, il negozio di Parrucchiera Lucia e la Latteria

Poco più avanti proseguendo verso la spiaggia, sulla sinistra, c’era il negozio di scarpe di Remo e sua moglie Lilly, il Bar San Marino della famiglia Guidi e di fronte a questo il Barbiere Carmelo Strazzeri e Paolo, indimenticabili !
Sopra la barbieria c’era ( e c’è tutt’ora) la Pensione Losanna con a fianco la Pensione Elisa e un po’ più indietro la Pensione Baltic.
Ancora lì, sul finir del viale, il Bar Clipper gelateria Nuovo Fiore di Oliviero Laghi con sopra l’Hotel Admiral di Salvatori.
Sull’altro angolo della strada l’Hotel Fedora e sotto a questo il Credito Romagnolo

Per concludere, poco più avanti sul lungomare il Ristorante Pizzeria Continental di Nello e Nella, ora Rimini Key.
Di fronte, dalla parte opposta della strada , il Baracchino tutto di legno, sul marciapiede.

Ce ne saranno ancora diversi che non mi vengono in mente

Ma la Via Pascoli è stata UNICA, il fulcro della Città di Rimini assieme a Marina Centro,
il Viale Pascoli dove le auto, dall’Autostrada A14 entravano per andare “al mare” e verso tutti gli Alberghi.

Si, il Viale di fronte ai Bagni
57 Miranda e 58.
Il Viale Giovanni Pascoli, dove sono nato.
Il Viale Pascoli dove c’erano persone “meravigliose” col sorriso sulla bocca, dove ci conoscevamo tutti.
Il Viale Pascoli dove d’estate per arrivare al mare dovevi chiedere permesso tanta era la gente.

Ora il Viale Giovanni Pascoli, dall’angolo di Viale Praga in giù, verso mare, è un Viale “morto”, si può dire non esista più.
Però… però, è sempre stata bella la mia Rimini.

*** Dedicato a tutti i Riminesi della via Pascoli

Testo: Daniele Mondaini

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