Per delle gite “fuori porta” in Alta Valmarecchia, per i Riminesi non ci sono solo San Leo e Sant’Agata. Ci si può fermare anche a Ponte Messa, frazione del Comune di Pennabilli. E’ tutto in provincia di Rimini. A Ponte Messa c’è anche la bella pieve romanica paleo-cristiana da visitare, chiamata Pantiera. La domenica è aperta in quanto è chiesa officiante, si svolgono le messe, gli altri giorni non so. Il post specifico sulla Pantiera lo si trova su questo profilo Fb digitando appunto “Pantiera”.
“Prima” di Ponte Messa
Il sito dove si trova l’attuale Ponte Messa sembra che si chiamasse in epoca romana antica itinum Mergens.
Pitinum è un termine forse di origine antico umbra e dal significato incerto.
Questo nome si trovava spesso nella toponomastica umbra legata a località situate presso corsi d’acqua.
In lingua latina il termine ereditato Pitinum, veniva usato per definire un sito abitato con vicino un bosco, un corso d’acqua, dei prati.
Infatti Pitinum Mergens, l’attuale Ponte Messa sorgeva alla confluenza di un torrente con il fiume chiamato oggi Marecchia che scorre a fianco di questa frazione.
L’aggettivo latino Mergens significa “Sommerso”.
Ed era questa l’impressione che doveva dare da lontano e dall’alto quel sito antico quando sia le acque del torrente che quelle del fiume oggi chiamato Marecchia si ingrossavano e l’acqua traboccava dalle sponde magari anche per pochi metri.
Pitinum Mergens col passare del tempo prese il nome di “Vicus Missi” (Vico dei Missi) in quanto essendo posto a metà strada dell’importante Iter Tiberinus, in epoca carolingia (impero di carlo magno e successori) vi risiedevano i “Missi Dominici” governativi quando per conto dell’imperatore esercitavano la legge per dirimere controversie giuridiche varie sorte tra le popolazioni di quei luoghi.
I Missi (Messi) controllavano inoltre la riscossione delle imposte, vigilavano sulla conservazione delle proprietà imperiali e delle chiese, sull’osservanza dei precetti religiosi e sull’operato dei funzionari pubblici.
Erano di solito nominati in coppia, un ecclesiastico, Vescovo o Abate ed un laico, Duca o Conte.
Viste le loro alte cariche, è chiaro che i Missi non vivevano a Vicus Missi ma avevano uno stabile a loro disposizione dove esercitare il proprio ufficio e pernottare nei giorni in cui vi svolgevano le loro funzioni giuridico/amministrative.
Per i pasti si saranno organizzati in qualche modo, a noi non è dato sapere.
Nel Vicus Missi c’era quindi come un tribunale e una cancelleria dei nostri tempi dove appunto questi Messi governativi in date prestabilite esercitavano il diritto imperiale sui sudditi.
Il torrente che dal monte scendeva fino ad arrivare in quel luogo, prese quindi il nome di Messa in quanto giungeva lì dove i Missi (Messi) esercitavano le loro funzioni.
Il torrente Messa confluendo nel Marecchia, tagliava in quel punto l’Iter Tiberinus, l’antica via consolare romana che dalla costa romagnola portava nella Tuscia (Toscana).
Si costruì sopra quel torrente un solido ponte che diede il nuovo e definitivo nome al luogo.
Ponte Messa, cioè ponte sopra il torrente Messa.
Testo di Gaetano Dini