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Ricorrendo il 100° anniversario della stazione ferroviaria di Rimini, mi permetto portare alla conoscenza di tutti gli amici di “Sei di Rimini se” alcuni particolari che forse solo i più attempati conoscono in tutto o in parte.
Lato Bologna, nel fabbricato Viaggiatori c’era un salone di barbiere, molto frequentato sia dai ferrovieri e loro familiari (ai quali il gestore applicava un prezzo di favore), sia da tanti riminesi e dai viaggiatori che fra una coincidenza e l’altra approfittavano dell’ottimo servizio offerto.
A lato della barbieria era attivo un ambulatorio medico attrezzato per il primo intervento e presenziato costantemente da un agente ferroviario qualificato infermiere professionale e in alcune ore c’era anche un medico; mi sembra di ricordare, nell’ultimo periodo di esistenza dell’ambulatorio, il dottor Santucci (cardiologo).
Questo ambulatorio, oltre a rendere servizio ai ferrovieri, era a disposizione della cittadinanza e dei viaggiatori. Ricordo molte assistenze a viaggiatori svenuti per colpi di calore, per malori dovuti ai treni sovraffollati, per piccoli ferimenti, o per motivi più vari.
Mi sembra di ricordare anche la presenza, nei periodi estivi, di una autoambulanza.
Questo quando la ferrovia era conosciuta con la sigla FFSS, anni ’60-80.
Tempi eroici per il trasporto ferroviario: quando i treni erano funzionali. Come esempio: salivi a Cervia ed arrivavi a Vienna, Monaco, Dortmund, Bruxelles, L’Aia, senza mai scendere dal treno; nella notte, la carrozza sulla quale viaggiavi, senza che te ne accorgessi, nelle varie stazioni di diramazione veniva smistata. Provate a fare un viaggio così, oggi.La prima difficoltà l’incontri nel fare il biglietto: riesci a fare solo la prima tratta collegata alla rete italiana, per il successivo percorso devi arrangiarti nelle biglietterie estere, con gli immancabili problemi legati alla lingua. E abbiamo una Europa che chiamiamo unita. E che dire del treno Parigi – Brindisi? A Rimini venivano staccate le ultime 5 vetture che poi venivano riattaccate al treno che ritornava a Parigi. Arrivavi a Parigi con un viaggio di 10 ore senza bisogno di trasbordi o coincidenza mancate.

La stazione di Rimini era sede di dogana e una della poche stazioni ferroviarie italiane attrezzate per i treni con auto al seguito del viaggiatore. I turisti arrivavano riposati viaggiando nei vagoni letto e dopo mezz’ora dal loro arrivo potevano salire sulla loro macchina e guidare in tutta tranquillità.

Guido Pasini

A proposito di ferrovie…
Guardate questo orario del Luglio-Agosto 1904: in 5 giorni, senza cambiare treno e con ogni comodità possibile, si poteva andare dal caldo e dagli aranceti di Palermo, alle renne e al sole di mezzanotte di Narvik, in Norvegia, oltre il circolo polare artico, con il Lapponia-Express.

Nel 1949 da Roma a Stoccolma percorrendo 1874 km. in due giorni con il Skandinavien-Schweiz-Italien-Express.

(Tratto dagli Archivi Orari della Fondazione FS, nelle foto allegate, oltre all’orario, una carrozza e la carrozza ristorante)

 

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