Perché si dice “Estate di San Martino”

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Il termine “estate di San Martino” deriva dalla tradizione popolare cattolica, infatti secondo la leggenda l’11 novembre , giorno in cui si festeggia il santo, le temperature medie sono sempre al di sopra di quelle stagionali.

Secondo la storia, San Martino nacque nel 317 d. C., non era cristiano, e di mestiere faceva la ronda di notte ispezionando i posti di guardia della antica Gallia (attuale Francia).

Secondo la parabola una notte il milite Martino scovò un mendicante vestito di soli pochi stracci e infreddolito, il soldato rimase impressionato dalla situazione e offri al povero metà del suo mantello che sezionò con una spada. Immediatamente Dio, compiaciuto dal nobile gesto di Martino, inviò un ondata di caldo fuori stagione, la famosa “estate di San Martino”.

La stessa notte il soldato sognò Gesù che indossava il suo mantello, e stava raccontando a tutti gli angeli del paradiso del suo gesto altruistico. Al risveglio il mantello di Martino era miracolosamente integro. Il milite si convertì immediatamente alla fede cattolica e divenne vescovo della cittadina francese di Tours.

Il mantello di Martino fu conservato dai Re Merovingi  della dinastia dei Franchi come una reliquia.

Ancora oggi la festa di San Martino si celebra l’11 novembre, giorno della sua sepoltura.

Nel medioevo in questo periodo dell’anno si svolgevano fiere di paese che avevano come protagonisti il bestiame con le corna, da qui la festa di San Martino è stata ribattezzata “festa dei cornuti“.

Santarcangelo di Romagna ed altre città hanno scelto questo santo come proprio patrono.

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