Signor Marco, è da tempo che vorrei lanciare un messaggio o fare un dovuto ringraziamento o commento o quel che sarà su un argomento che ormai mi sta a “cuore” (tra virgolette che poi capirà!) ma ho bisogno di farlo nel modo migliore e con le parole giuste.
Ma poiché sono di Rimini, il suo sito e la sua competenza e aiuto mi sarebbero più che necessari. Io le racconto intanto proprio alla buona il succo della storia, poi dovrebbe dirmi lei come presentarla meglio e dove trasmetterla.
Sul resto del Carlino? Su ‘La Voce’? Attraverso una sua intervista? Sono tornato dunque anche quest’anno da un lunghissimo viaggio come backpacker in Oriente – viaggio che è stato uno splendore di esperienze avventure e sorprese straordinarie!
Sano e salvo, alla mia bella età di 78 anni. Se posso viaggiare ancora così, il merito non è tutto mio né della buona sorte, ma soprattutto dell’ospedale di Rimini che di volta in volta ha sistemato la macchina del mio corpo quando sembrava non avere più voglia di partire e destinato ormai alla rottamazione.
Mi spiego meglio. A 40 anni una dolorosissima ernia al disco improvvisamente mi impedì di viaggiare e già prevedevo di dovere dare un malinconico addio ai miei pellegrinaggi nel grande e libero mondo.
Invece, una operazione alla schiena gestita da un allora giovanissimo dottor Ranocchi mi ha messo nuovamente in piedi, e come Mercurio con le ali ai piedi… via con altri bellissimi viaggi!
Anni dopo, continue coliche di fegato avevano di nuovo ostacolato i miei movimenti con mesi e mesi di tormento ma un’altra operazione alla colecisti mi ha rimesso in sesto permettendomi di mangiare digerire e gustare tutte le glorie e nefandezze (cavallette, bagherozzi fritti, serpenti inclusi e ben altro!) delle fantasiose cucine orientali.
Tre anni fa, poi, (non sono ancora finite le mie cronache famigliari cliniche!), sono rimasto paralizzato nella giungla, curato prima con intrugli vari da uno stregone che per poco non mi faceva morire e poi in una clinica di Colombo assistito dalla mia assicurazione “Europe Assistance”, infine rimpatriato e operato a Rimini dove ho rottamato una anca malandata sostituendola con una nuova di zecca (ormai mia compagna di vita fedele!) inserita da un formidabile dottor Trono che ha fatto un capolavoro.
E così… via con altri viaggi e avventure!
L’anno scorso, un problemino nuovo al cuore, il 118 che arriva dopo soli tempestivi dieci minuti, una corsa all’ospedale, e piccolo “grande” intervento che quest’anno mi ha permesso ancora di vivere la vita come piace a me!
Allora, vorrei dire questo, che anche io mi sono spesso lamentato delle lunghe attese al pronto soccorso e nei corridoi dell’ospedale perché non c’erano posti letto liberi ecc… ma al momento del dunque nel momento cruciale per la mia vita e la mia salute…
L’ospedale c’era, c’è sempre stato, al mio completo servizio, con competenza, sollecitudine, pazienza gentilezza e bellissime maniere! E sempre senza pagare una lira! È bene che questo si sappia! Al di là di tanti altri commenti e opinioni personali (ciascuno naturalmente parla grida o si lamenta secondo la voce delle proprie esperienze!) più o meno comprensibili o più o meno polemiche.
Boh, a me questa sembra addirittura una bella storia da raccontare da qualche parte! Mi dia lei un consiglio!
Giorgio Mazzotti