Slap-slap-slap-slap
È un suono particolare, unico, inconfondibile.
Il caso… e la memoria, a volte ti giocano brutti scherzi…
e ti fanno venire il magone in una frazione di secondo.
Sei a cena in uno dei tanti ristoranti romagnoli del nostro entroterra…
Quei posti così semplici quanto carichi di significato, di tradizioni, di simboli.
E mentre sei lì che ordini, senti quel suono… “slap-slap-slap-slap” … veloce… improvviso…
E così ti si annebbia la vista…
Perché… sarai pure un cinghialotto che ha passato la quarantina, ma gli occhi si bagnano lo stesso…
perché quel suono erano tanti anni che non lo sentivi più… tanti…
perché quel suono è legato ad un ricordo che sta nel profondo del tuo cuore…
perché è il suono della sfoglia che rotea attorno al matterello mentre l’azdòra lo fa frullare veloce sul tagliere…
perché quel suono l’hai sentito per l’ultima volta a casa di tua nonna… che ti ha lasciato tanti anni fa… troppi…
quelle nonne stupende… casalinghe d’altri tempi…
quelle nonne con le quali sei cresciuto… quelle nonne che hai amato come una mamma…
e così… dopo tanti anni… in una frazione di secondo ti ritrovi catapultato indietro nel tempo…
ti ritrovi alto quanto il tavolo dove sbuffa farina e il matterello corre veloce…
ti ritrovi a guardare negli occhi quella donnona che, tra una passata di matterello e l’altra, ti sorride mentre ti sorprende a rubare i cappelletti crudi e mangiarteli così…
Ciao nonna…
Daniele Bianchi con Nonno Enio
Ph. fornita da Daniele Bianchi