Isòtta degli Atti – Signora di Rimini visse tra 1423/33 e il 1474 fu amante, verso la metà del ‘400, di Sigismondo Pandolfo Malatesta, il quale fece costruire per lei il sepolcro nella chiesa di S. Francesco.
Era figlia di Francesco degli Atti, mercante di famiglia nobile, di Sassoferrato nelle Marche.
La loro relazione divenne pubblica solo successivamente alla morte della seconda moglie di Sigismondo, Polissena Sforza, probabilmente uccisa per mano sua, per questioni di interessi politici mutati nel tempo.
Il matrimonio con Isotta fu il terzo per Sigismondo, per il quale non ci furono vantaggi politico-militari, si suppone che non sia stato stipulato per interesse.
Un amore che fu decantato dagli altri artisti della corte, da qui si costituì la “letteratura isottea”.
Isòtta governò la città e succedette al marito Sigismondo Pandolfo Malatesta, del quale rimase vedova. Affiancò il figlio Sallustio, che venne poi ucciso per ordine di Roberto Malatesta, figlio illegittimo di Sigismondo Pandolfo, che successivamente assunse il controllo di Rimini.
Dal Matrimonio tra Isotta e Sigismondo nacque Antonia nel 1481 che sposò Rodolfo Gonzaga, signore di Castiglione e Luzzara, accusata di adulterio e uccisa dopo pochi anni da egli stesso.