La Repubblica di San Marino è uno stato capace di accogliere e di donare. L’armonia e la pace interna è fonte di un equilibrio ben orientato, vanto e invidia di molti. Per necessità o per semplice appartenenza spirituale, potrebbe capitare di decidere di trasferire la propria residenza nella Repubblica di San Marino.
La legge non lascia via di fuga e fa riferimento ad un preciso rituale che senza ombra di dubbio bisogna rispettare a pieno, per vantare e godere dei diritti ricercati. La residenza sammarinese è concessa dalla Gendarmeria per mezzo di un provvedimento motivato.
Generalmente viene riconosciuta dopo almeno cinque anni dalla data del rilascio del permesso di soggiorno ordinario o speciale continuativo, a patto che la dimora nella Repubblica non abbia subito interruzioni, non sia intervenuta una pendenza di procedimenti penali per gravi reati.
Responsabile del monitoraggio annuale sullo stato dei permessi di soggiorno e delle residenze è il Congresso di Stato che annualmente presenta al Consiglio Grande e Generale una relazione. Per chi dovesse essere interessato al tipo di pratiche, ed alla normativa che disciplina la concessione dei permessi di soggiorno e delle residenze ai cittadini non sammarinesi, bisogna andare a consultare la legge 4 settembre 1997 n. 95 deliberata dai Capitani Reggenti Paride Andreoli e Pier Marino Mularoni con la firma del Segretario di Stato per gli Affari Interni Antonio L. Volpinari.
Ovviamente per maggiori informazioni è possibile fare riferimento alla Segreteria di Stato per gli Affari Esteri e Politici al numero di telefono 0549-882312. Inoltre è necessario munirsi dei moduli di riferimento che dovranno poi essere redatti e consegnati presso l’ufficio passaporti.
La fiscalità del sistema legislativo sammarinese garantisce sempre e solo il meglio ai suoi cittadini.