Stagione ideale: primavera e autunno. Tempo: un giorno. Percorso: 80 km.
Si parte dalla località Pontelagoscuro, da cui si raggiunge la città di Ferrara in soli 7 km; si prosegue poi per Vigarano Mainarda (11 km) e Sant’Agostino (11 km), fino a Cento (13 km).
Da qui, continuando verso San Giovanni in Persicelo (14 km) e Sant’Agata Bolognese (6 km), si arriva alla località di Nonantola (8 km), ultima tappa prima della città di Modena (10 km).
L’itinerario muove da Pontelagoscuro, sulla riva destra del Po, in uno dei punti più importanti del corso del grande fiume, che qui inizia la sua parte finale diramandosi nel delta.
Il percorso verso Ferrara segnala una connubio tra il suggestivo paesaggio agrario di una pianura bonificata e l’insediamento tecnico-industriale.
La visita ad una città come Ferrara, ricca di monumenti e preziosità artistiche ed architettoniche, retaggio di un passato fulgido in varie epoche, si può abbinare con un buon pranzo in uno dei numerosi ristoranti caratteristici e tipici, costosi e non, che qui vi si trovano.
Una curiosità storico-gastronomica: vicino al Duomo è ancora aperta, seppur sotto diverso nome, l’Osteria del Chiocchiolino, di origine quattrocentesca.
Usciti dal capoluogo in direzione di Modena, si toccano numerosi centri ove vale la pena fermarsi per apprezzare le opere dell’uomo come ad esempio il Cavo Napoleonico, che presso Sant’Agostino si congiunge al Reno derivando dal Po, con funzioni idrauliche e bonificatorie molto importanti. Sempre in direzione di Modena si incontrano le località di Vigarano Mainarda, Mirabello, Sant’Agostino, Dosso e Corpo Reno, fino ad arrivare a Cento, che rappresenta una meta molto interessante per l’arte dovuta ai suoi illustri figli, come ad esempio il personaggio di Giovanni Francesco Barbieri, famoso pittore, soprannominato il Guercino.
Dopo Cento e Decima, si entra poi per qualche chilometro in provincia di Bologna, toccando due interessanti e vivaci località come San Giovanni in Persiceto e Sant’Agata Bolognese, sede industriale molto importante ma anche sede di tradizionali attività artigianali.
L’ultimo tratto dell’itinerario tocca Nonantola, già in provincia di Modena, ed una sosta nel centro consentirà una visita particolareggiata e accurata della storica abbazia benedettina e dell’annesso museo (codici miniati, pergamene dell’VIII – XIV secolo e reliquiari del X e XII secolo) che ricordano l’opera plurisecolare che gli abitanti della zona, fin dall’alto medioevo, sotto la saggia e lungimirante guida dei componenti dell’ordine monastico fondato da San Benedetto.
La viticoltura di pianura trova qui, con la produzione di lambrusco e di altri vini tipici, una delle principali forme di trasformazione industriale, fonte di redditi sicuri e di un certo benessere generalizzato. Meta successiva e conclusiva dell’itinerario è Modena, dove si entra attraverso uno dei quartieri di più intensa produzione industriale ed artigianale, arrivando però, in pochi minuti, nel pieno centro cittadino.
Qui non manca davvero la possibilità di visitare la zona. alla conclusione della giornata, una tappa quasi obbligata in uno dei numerosi ristoranti tipici di una cucina romagnola che ha nei tortellini, nello zampone, nel formaggio grana e nel lambrusco gli elementi più gustosi e i sapori più apprezzati.