Nelle vicinanze della Pieve di Sant’Agata in Farneto è situato il convento francescano di Sant’Igne, una perla dell’architettura religiosa medievale di San Leo.
Santegna dal 1300, come appare in una pergamena ove si trascrive di una riappacificazione tra il vescovo di Montefeltro e alcuni territori, da lui controllati.
Santegna, deriva da sacro fuoco (ignis=fuoco), stando al racconto della leggenda, questo fu il il luogo del miracolo dell’apparizione luminosa che avrebbe aiutato a colui che sarebbe diventato San Francesco d’Assisi la retta via.
Probabilmente, come sostiene Augusto Campana, la fondazione francescana fu affiancata a una cappella già esistente, che fu edificata dai monaci cistercensi.
La chiesa si presenta con una pianta rettangolare dove si innesta un transetto, lateralmente al coro, con due cappelle simmetriche a pianta quadrata.
Le cappelle rappresentano un tratto distintivo delle chiese francescane di questa zona, similmente a quelle primitive chiese francescane dell’Umbria.
Al suo interno si trova la raffigurazione della Madonna col Bambino fra i Santi Giuseppe e Antonio da Padova del 1535.
È possibile accedere al chiostro quadrangolare, costituito da venti colonne ottagonali e capitelli a “foglia d’acqua”, che reggono le falde della copertura a spioventi.
Componente aggiuntivo è il campanile a vela che è fregiato dello stemma lapideo di Federico da Montefeltro, del cinquecento.
La sala capitolare presenta finestre trilobate ed è agibile a differenza degli altri ambienti ai quali oggi non è possibile attribuire una funzione.