I Tre Martiri Riminesi

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Il 16 Agosto si commemora la morte dei Tre Martiri Riminesi: Mario Capelli, Adelio Pagliarani e Luigi Nicolò; impiccati nella piazza centrale di Rimini, al tempo Piazza Giulio Cesare, il 16 agosto 1944.

I 3 giovanissimi facevano parte della brigata partigiana “Gastone Sozzi” e da sempre erano fieri oppositori dell’ideologia fascista.

Il 12 agosto del 1944, la polizia venne informata che un gruppetto di partigiani aveva incendiato una trebbiatrice di un contadino alleato ai tedeschi per evitare che il suo grano fosse dato alle truppe nemiche. Per questo episodio, venne catturato un gappista, Leone Celli, che sotto tortura confessò ai fascisti dove trovare i ragazzi della brigata che al tempo aveva sede nell’ex Caserma Ducale, vicino al ponte di Tiberio.

I 3 giovani furono catturati e condannati a morte e la mattina del 16 agosto 1944 furono impiccati in Piazza Giulio Cesare. Nell’avviso pubblico si legge che i giovani sono stati giudicati responsabili di «ammassamento clandestino di armi e munizioni a fine terroristico e di reati di sabotaggio e attentati contro cose e persone».

Un mese dopo circa, quando le truppe alleate entrarono a Rimini per liberarla dai nazifascisti, in piazza si poteva ancora scorgere tra le macerie l’impalcatura dove avvenne l’esecuzione. Il 9 ottobre 1944 il nome della piazza fu cambiato in Piazza Tre Martiri; qui, il punto nel quale avvenne l’impiccagione è segnalato a terra mentre sul muro c’è una targa commemorativa di bronzo. 

Paolo Tacchi, capo dei fascisti e responsabile dell’esecuzione dei 3 giovani martiri fu prima condannato a morte e poi successivamente assolto dalla Corte di Cassazione.

 

Ph dal web.

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