Frasi e modi di dire in dialetto romagnolo

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Ecco un po’ di termini del dialetto romagnolo di Rimini: frasi tipiche che fanno sorridere a pronunciarle.

É  interessante notare che una volta nel dialetto si usavano tante parole religiose per definire momenti negativi con frasi non blasfeme ma abbastanza irriverenti:”Tan capess un os-cia!” (= Non capisci niente) “I ha scuvert tot i altarein!”(= Ha scoperto le tresche amorose)” Ma va’ in te dom!” (= Va a quel paese) “L’a fat un crest de signor!(= Ha fatto un bel capitombolo)” Ad messa che tam fè (=che discorsi noiosi che mi fai!).

Un’altra curiosità della Romagna di un tempo sta nel fatto che per identificarti, e per capire chi era la tua famiglia ti chiedevano. “Com’è’chi dis mi tu” (=Cosa dicono ai tuoi?) praticamente volevano sapere il soprannome della tua famiglia e tu rispondevi qualcosa del tipo “a so’ e fiul ad Bascen” (Io sono il figlio dell’uomo soprannominato Bascen). Da questi soprannomi della famiglia, nascono i nostri attuali cognomi.

Queste e tante altre frasi sono state tratte dai post scritti dagli utenti del gruppo facebook di Sei di Rimini se, vediamo di seguito le più simpatiche.

 

Quand che e Signour l’ e’ pas a distribuí al disgrezi, ma chesa tu us’e’ sciante’ e sac = Quando il Signore è passato a distribuire le disgrazie a casa tua gli si è rotto il sacco, quindi ha lasciato tutte le disgrazie che aveva da te.

Ad zcador= Che prurito!

T’é una testa com una mazzola = Hai una testa come una mazzola  cioè la gallinella di mare: il pesce con la fronte spiovente. Si dice a una persona che non capisce niente

Andare a niargatoni =  Camminare come i gatti quando hanno visto una preda…bassi bassi

Tci un bdôch arfàt !!! = Sei un pidocchio rifatto, cioè in basso stavi ma ora che ti sei elevato sappiamo comunque da dove vieni

T’vò che un nespol e faza i fig? = Vuoi che un nespolo faccia i fichi? Si dice per le cose impossibili.

Andem a durmì che sta zenta la vo Ande a chesa! = Andiamo a dormire che sta gente vuole andare a casa! Solitamente è un modo poco carino per smanare la veglia da casa propria quando si hanno degli ospiti.

Ui da’ dan l’eria de dvanadùr = Gli dà fastidio ogni piccola cosa. Il dvanadur era il dipanatoio che serviva per dipanare le matasse di lana. Girando dava fastidio a chi era cagionevole di salute. L’aria che spostava era “pericolosa” a chi era fragile. Ecco se ti da fastidio quell’arietta li allora ti da fastidio tutto! Sei proprio noioso

Smanè la vèggia = Andiamo a casa

E sol e suga,l’aqua la bagna, Dio i fa e pò i acumpagna = Il sole asciuga l’acqua bagna, Dio li fa poi li accompagna.

T’è du ucin ner c’am par du zecchi. =  Hai due occhi neri che mi sembrano due zecche. Strano era un complimento.

A ciap è sciop e at dag una sciupteda = prendo il fucile e ti do una fucilata.

Quel e counta cum’e do ad coppi quand che cmanda bastoun = si dice di qualcuno che non conta tanto nelle decisioni

A que un s’armidia gnent ad bon”(si dice quando non si riesce a trovare una soluzione

L’a rubé tot ,zoc e zveta! = Rubare tutto non solo la civetta imbalsamata ma anche il sostegno di legno(di solito un pezzo di ramo) sul quale era appoggiata!

Bartavela = Cerniera dei pantaloni

Sportina = Sacchetto della spesa

Tin bòta = Tieni botta

Tsi sulla schina dè buratèl = Sei sulla schiena del buratello: sei in bilico in senso metaforico

I a bu i bu ? = Han bevuto i buoi?

Ma sa fet a posta? = Ma fate apposta?

Tci sgudible = Sei sgodibile, odioso

Cust leg, che tun si bon gnenga ad scor?! = Cosa leggi che non sei buono neanche a parlare?!

As videmm e se an si videmm as scrivemm! = Ci vediamo e se non ci vediamo ci scriviamo

Ad zugador =  Che giocatore pero si dice in modo dispreggiativo. Specie quando uno vuol fare il fenomeno

Vin in tla faldaeda = Vieni in braccio

La pida se parsot la pis un po ma tot ,a me l’ha ma fat mel, l’ha ma mamd in tl’uspidel ,la mand in punta ad morta… ma a magn la pida un’enta volta = La piada con il prosciutto piace un po’ a tutti, ma a me mi ha fatto male e mi ha mandato all’ospedale, in punta di morte, ma ho mangiato la piada un’altra volta.

T’ci cume’ la tempesta de stenta, c’la cave’ enca gl’arouri = Sei come la tempesta del ’70 che ha estirpato anche i rovi

Te sta zet, che tci ancoura un murgantoun = Stai zitto che sei ancora un bambino piccolo con le candele al naso

L’è sporc com e baston de puler = è sporco come il bastone del pollaio, usato come “bagno” dal pollame

Sghéttli = Solletico

Zudrinel = Cetriolo

Testa Clà! = Che testa che hai!

Fata roba! = Che roba!

Vin olta = vieni qui

Lasa ‘ndè = lascia andare

T’è e bascozi a garagol = hai le tasche a garagolo. Si dice a una persona avara.

Tan vid un prìt tlá nìva!! = Non vedi un prete(vestito di nero) in mezzo alla neve (bianca)…per dire che ci vede poco

Tci furb com un sdaz = Sei furbo come un setaccio ( che trattiene gli scarti)

Te te propri voia ad zuca zala! = Hai proprio voglia di zucca gialla. Si usa quando una persona cerca cose improbabili, o quando ha voglia di discutere per poco

La va’ per te..che t’ci stopid. = Va bene per te che sei stupido

Tci bela com e cul dla padela = Sei bella come il sotto della padella, quindi sei brutta perchè il fondo della padella è la parte più brutta.

T’an capes gnenca al tozi = Non capisci neanche le botte

Tan la smet?? = Non la smetti

Tam fe muri = Mia fai morire (dal ridere)

Al chèrti agli é cume la mà, lì vò sampre bèn mè fiol piò stoppid. = A carte è come la mamma che vuole sempre più bene al figlio più stupido. Detto a giocatore di carte non bravo, ma fortunato.

Se l’ignurenza la avesse agli eli ma te it d’area da magne’ sla sfrombla = se l’ignoranza avesse le ali e te ti darebbero da mangiare con la fionda

Qual é gla sera che ci sveg dala mateina? = Qual è quella sera che sei sveglio dalla mattina? Praticamente sei invornito sempre

L’è ‘rvat ad scaranèda = É arrivato precipitosamente

Oz a sò strach s-cent = Stanco morto

L’è una gran fadiga a met e giog mu chi un ne vo = É una Gran fatica mettere il giogo a chi non lo vuole, cioè  imporre qualcosa a chi la rifiuta..

L’è sempri insim..cul e camisa  = Sono sempre sedere e camicia. Detto di due persone che sono molto amiche e stanno sempre insieme.

Bota zo’ e magna,,quel cun stroza l’ingrasa =Butta sù e mangia che quello che non strozza ingrassa.

Tì na testa com al dó ad copi = Hai una testa come il due di coppe, cioè non capisci niente.

Cus t’è la vulpunìta? = Sei furbo come una volpe. Si dice di uno che non ha voglia di fare niente.

L’è pez che ne e’ caval ad Scaja! =  É peggio del cavallo con le piaghe dovute alla scaglia.

La e’ acse’ brutta che quando la passa la smorta i loum!!!! = É così brutta che quando passa si spengono le luci

Tam fe’ strimuli’! = Mi fai rabbrividire

L’a na testa che s’a l’avess una balena l’as fara magnè da na puraza = Ha una testa che se l’avesse un balena si farebbe mangiare da una poveraccia(vongola). Dicesi di uno che non capisce nulla.

E’ capess la mità d’un c’un capess gnint = Capisce la metà di uno che non capisce nulla.

Mo va a fe’ da pal a le vit! = Vai a fare da palo alle viti inteso come persona pressoché inutile.

Ci come l’oca ad pilucon, la era me staign l’e andeda a chesa a boi = Sei come l’oca di pilucone, era allo stagno e tornata a casa a bere

Da un prel ma la porta = Chiudi a chiave la porta

Vien i che che at faz e scarminel = Vieni qui che ti faccio la riga in mezzo

Ad fora e tira un garnasoin = Fuori tira un vento freddo

Doni av si messi la paranenza per fè da magnè? = Donne vi siete messe il grembiule per fare da mangiare?

Sa pos a pas ..s’an pos…a pas li stess = Se posso passo se non posso passo lo stesso

Garnisein = vento freddo

T’fe’ vni e lat mal znoci = Mi hai fatto venire il latte alle ginocchia

T’zi un toli incucalid = Sei uno scemo intontito

An mi so armidieda! = Non mi sono rimediata. Si dice quando per un qualche motivo non si è riusciti a fare qualcosa.

L’è fadiga are’ si can = E’ fatica arare con i cani.

 Tci cume’ e caval ad Scaja= si dice per indicare una persona gracile di salute.

Ut da dan è fom dal candeli? = Ti da fastidio il fumo delle candele?…. Quando non volevi andare alla messa. 

Ma te ut da dan e vent de svanador (tipico attrezzo per filare la lana) ? =per dire che eri cagionevole di salute.

I furb i scriv, e i pataca i lez.= I furbi scrivono e i patacca leggono.

Te più corni te che un zest ad lumeghi = Hai più corna te che un cesto di lumache.

L’è piò indrì canè la coda de chèn… = è più indietro della coda del cane.

Un gne pesa gnenca sora ma i uliv = Non c’è pace neanche sopra gli ulivi.

È più pulid l’ha la rogna = Il più pulito ha la rogna.

Tci un bdoch arfat! = Sei un pidocchio rifatto.

A penza pina u’s rasounna mey = A pancia piena si ragiona meglio.

 

 

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7 commenti su “Frasi e modi di dire in dialetto romagnolo”

  1. Al chèrti agli é cume la mà, lì vò sampre bèn mè fiol piò stoppid. = A carte è come la mamma che vuole sempre più bene al figlio più stupido.
    la traduzione corretta è: le carte sono come la mamma; vogliono sempre bene al figlio più stupido.

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