Il 5° “monumento” romano cittadino

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Il 5° “monumento” romano cittadino. L’avevate mai vista così, con il monumento in lamiera all’Imperatore Tito Flavio Vespasiano, quello che diceva al figlio “Pecunia non olet”?

Era il 1912 quando, nello spazio di un mattino venne innalzato, quasi al centro della piazza, il 5° monumento romano della città, in linea con l’Arco, il Cippo, il Ponte (l’altro è l’Anfiteatro).

Proprio a due passi dal cippo sul quale, si dice che l’Imperatore Giulio Cesare abbia arringato i suoi soldati prima dello storico passaggio del Rubicone “Alea jacta est”.

Divenne ben presto il “monumento” più visitato, con un continuo via vai di persone giorno e notte e molto spesso con file di persone in trepida attesa; da alcuni venne anche proposto, ironicamente, di cambiare il nome da Piazza Giulio Cesare a Piazza Vespasiano.

Nei giorni di mercato il “monumento” veniva a trovarsi fra le bancarelle degli ambulanti.

Fortunatamente dopo il terremoto e la Grande Guerra che avevano preservato tale “monumento” gli amministratori locali ne decisero la rimozione e il suo posizionamento in vicolo San Martino, in posizione appartata, dietro al Palazzo Comunale dove fu “visitabile” fino agli anni ’60 circa.

Anche a me capitò di visitarlo, col naso chiuso, trattenendo il respiro il più possibile e tentando di saltare i suoi rigagnoli maleodoranti.

(Le foto sono tratte dagli Archivi Comunali e da La Rimini che non c’è più).

Guido Pasini

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