Nella splendida piazza Cavour si erge fiero il maestoso Palazzo dell’Arengo, noto anticamente come Palatium Comunis, si tratta di un fiero edificio in stile romanico-gotico, che nelle sue pietre si mostra ricco in storia e tradizione.
La storia antica tramandataci ci evidenzia come in passato questo fosse il luogo ove il consiglio del popolo riminese era solito riunirsi per discutere delle questioni quotidiane.
Il Palazzo dell’Arengo fu costruito intorno al 1204 sotto il Podestà Mario dé Carbonesi, proprio con la funzione di conciliare le assemblee del popolo. Tra il 1562, 1672 e 1919-23 furono valutati numerosi rifacimenti, proprio nella possibilità di ripristinare la sua forma originaria.
La tradizione narra specificamente che nella zona del loggiato a livello strada, meglio espresso come il luogo ove i notai tenevano banco e veniva pubblicamente amministrata la giustizia, fosse presente il grosso masso, detto lapis magnum. Il lapis magnum era la pena degli ingiusti, dei debitori insolventi che erano condannati a battere tre volte il sedere nudo su di esso, pronunciando a voce alta la formula cedo bonis.
Al piano terra si mostra all’occhio dell’osservatore l’ampio loggiato, sorretto da poderosi colonnati che mantengono fieri e distesi archi a sesto acuto; al primo piano è presente anche una grande sala munita di finestre a polifora, una finestra multipla, divisa da piccole colonne o pilastri, con un numero indefinito di aperture, su ciascuna viene ad essere posizionato un archetto, tendenzialmente a tutto sesto o, più spesso, acuto, e tra gli archi è possibile ritrovare una decorazione. Questo tipo di finestra è tipico del periodo gotico-romanico.
Infine è impossibile non notare l’antica torre campanaria che accompagna il palazzo, originariamente adibita anche a luogo di detenzione.