La ricorrenza della Candelora si verifica ogni 2 febbraio, come ricordo della Presentazione al Tempio di Gesù. Durante il 2 febbraio si benedicono le candele come “simbolo di guida per le persone”, come veniva definito anche Gesù bambino dal vecchio Simeone, durante la presentazione al tempio di Gerusalemme.
La festività viene detta anche Festa della Purificazione di Maria, poiché secondo le usanze ebraiche, una donna era considerata impura dopo il parto di un maschio, per via del sangue mestruale. L’impurità durava 40 giorni, che nel caso di Maria terminavano proprio il 2 febbraio.
Numerosi proverbi furono coniati nei secoli per annunciare la Candelora, fino al punto che quasi ogni regione d’Italia ebbe il suo. Nel caso della Romagna, il proverbio è:
“Se piôv par Zariôla
quaranta dè l’inveran in z’arnôva”
e:
“S’e’ piov e’ dè dla Candlora, dall’inverne a sem fora…
E’ sol int la Candela, quaranta dé pio d’neva..”
Il significato è “se piove per la Candelora, si rinnovano 40 giorni d’inverno”. Dal momento che la festività si trova a metà strada tra il 25 dicembre e il 15 marzo, è quindi probabile che possano trascorrere altri 40 giorni di cattivo tempo prima dell’arrivo delle belle giornate primaverili. Se invece il giorno della candelora piove o nevica o soffia vento di bora, l’inverno è agli sgoccioli. Ci sono anche proverbi che dicono esattamente il contrario, ma risultano più accreditati e folkloristici questi menzionati: pensando a Febbraio come mese della purificazione, la pioggia metaforicamente lava via l’inverno.
Altro proverbio popolare, coniato intorno all’anno 474 d.c., riguarda anch’esso le stagioni:
“Per la santa Candelora
se nevica o se plora
dell’inverno siamo fora;
ma se l’è sole o solicello
siamo sempre a mezzo inverno”
Nell’antichità, il giorni della Candelora corrispondeva anche all’evento in cui i seguaci di riti magici verificavano la presenza o meno del malocchio in una persona, immergendo 3 dei suoi capelli in una bacinella d’acqua, unita in seguito a 3 gocce d’olio. Le gocce d’olio, precedentemente a contatto con un dito della persona in questione, dovevano rimanere intere e al centro della bacinella per garantire la purità dell’individuo, mentre in tutti gli altri casi si era stati colpiti dal malocchio.