La decisione dell’Unione Europea
571 voti favorevoli, 53 voti contrari e 34 astensioni: dal 2021 dovrebbe sparire la plastica monouso che sta avvelenando il pianeta, ma soprattutto i nostri mari nella misura dell’80%.
La fauna marina ne risente ampiamente: uccelli incastrati o animali dallo stomaco pieno di rifiuti. Anche nel comunissimo sale da cucina son state trovati residui di plastica.
Gli eurodeputati hanno scagliato un anatema anche contro i mozziconi di sigaretta, i quali a loro volta contengono tracce di questo materiale tossico.
La risposta di Rimini
Il tema è scottante e coinvolge, ovviamente, anche la Penisola – in misura particolare le regioni che si affacciano sul mare – e Rimini non vuol essere da meno. Anzi.
L’intento del Sindaco Gnassi è quello di rendere la città la prima destinazione turistica “plastic-free“ e, per corroborare questo intento, si rivela anche il primo Comune italiano a sottoscrivere un protocollo con un’associazione ambientalista. Sindaco e assessore all’ambiente – Anna Montini – per l’amministrazione; Manuela Fabbri e Franco Borgogno per l’associazione.
Expiring date, il 2023.
Direttamente da un discorso di Gnassi:
(..) “Da qualche parte bisogna partire e c’è un processo che va gestito. E siamo orgogliosi che questo processo parta da Rimini. E si può fare: un tempo sembrava impensabile eliminare le sigarette dai luoghi pubblici, si fumava perfino negli ospedali. Con la plastica vogliamo succeda la stessa cosa, non deve più essere normale che sia abbandonata nell’ambiente. Avvieremo già dai prossimi giorni il percorso che ci porti ad adottare un protocollo d’intesa tra tutte le parti, pubbliche e private, istituzioni, associazioni e operatori, che se lavoreremo in fretta e bene potremo già presentare alla fine di questa primavera. Un vero e proprio ‘contratto’ di iniziative e pratiche in grado di respingere nel nostro quotidiano l’utilizzo della plastica monouso e semmai puntare sul riuso e sul riciclo”.
“Visit Romagna ha intenzione di aderire al programma di Romagna plastic free 2023 diventando il partner di progetto per l’aspetto più prettamente legato al turismo: da un punto di vista tecnico si tratta di una convenzione aperta/protocollo d’intesa sottoscritta dai soggetti promotori con cui si definiscono una serie di obiettivi pluriennali Romagna plastic free 2023 e a cui invitare ad aderire i soggetti pubblici e anche gli organizzatori di eventi pubblici e privati.
Si va dai materiali d’informazione agli eventi, alla mappatura delle best practices. Come Comune di Rimini, invece, già inseriremo nell’ordinanza balneare il divieto di utilizzo di cannucce e bicchieri monouso in plastica”, conclude il sindaco”.
(…) “Rimini e Romagna «prendono di petto il tema per essere capofila nella lotta per il bene del mare». Il sindaco rivendica la credibilità della propria giunta a fronte «degli oltre 200 milioni di euro investiti per la salvaguardia della balneazione”.
Romagna Plastic Free sarà un marchio, con cui contrassegnare i soggetti sia pubblici che privati, che aderiranno. Una sorta di riconoscimento “DOC”, per intendersi.
Comune virtuoso, il nostro, che vuole coinvolgere anche i giovani: per “sdebitarsi” di questo mondo malato che si sta lasciando loro, ma anche per educarli al rispetto per l’ambiente.
L’ultima iniziativa ha visto 1500 studenti del Liceo scientifico “Serpieri” al palasport proprio per discutere in merito. Non solo: molti ragazzi e altrettanti cittadini hanno anche aderito al ‘Friday for future’, lo sciopero per l’ambiente worldwide, lanciato dalla svedese Greta Thunberg.
L’ordinanza balneare…
Il 15 aprile 2019 è stata emessa un’ordinanza balneare, che prevede divieti e relative multe, pari a 50 euro. Secondo questa, sarà severamente vietata la somministrazione di cocktail in bicchieri di plastica e cannucce, da rimpiazzare con quelli in cartone e compost. Chiringuito e baretti sulla spiaggia sotto la lente di ingrandimento, pertanto.
Si prevede l’estensione di tale direttiva anche a manifestazioni quali la Notte Rosa e la Molo Street Parade. Anche perché non solo spiaggia, ma anche sul versante “monte” l’intento è quello di limitare quanto più possibile l’uso di plastica.
… e le altre proibizioni
Via la plastica anche dalle mense scolastiche e, cosa sicuramente particolare, i due cassonetti per i rifiuti che i pescatori raccolgono in mare cui fa eco il progetto – primo in graduatoria ma che attende conferma di finanziamento – fishing for litter: la pesca dei rifiuti in mare ad opera di quattro imbarcazioni della marineria locale la quale ha da tempo rinunciato alle cassette di polistirolo per il pesce sperando in un futuro accordo con altre marinerie, mancando un bando generalizzato e una disciplina comune.