17 Ottobre 1859 – Garibaldi a Rimini

Ricerca aziende, ristoranti, professioni e spiagge in Romagna

Forse non tutti sanno che il 17 ottobre 1859, tutta la città di Rimini fremeva di emozione: è arrivato Giuseppe Garibaldi.

Carlo Tonini, all’epoca ventiquatrenne, ricorda: Dieci anni innanzi, scampato portentosamente ai Francesi a Roma e quindi agli inseguenti Austriaci nelle terre della vicina Repubblica di S. Marino, cercava a questi lidi un varco per salvare la vita; e niuno allora avrebbe pensato, che appresso ad avere nel 1859 grandemente giovate col singolare suo modo di guerra le operazioni strategiche degli eserciti di Francia e di Piemonte contro gli Austriaci per 1’Indipendenza d’Italia, l’avremmo qua riveduto dare ordini e disposizioni contro i difensori della dominazione pontificia, e apprestarsi coll’entusiasmo della vittoria alla impresa di Napoli. E  ben facile immaginare con quanto giubilo fosse accolto dagli ardenti suoi partigiani di Romagna».

E aggiunge: «In Rimini giunse la sera del 17. Un popolo affollatissimo lo attendeva per la via del Corso. Furono staccati i cavalli del cocchio in cui veniva; e in mezzo a fragorosi applausi e alla vivida luce di numerose faci tirato a mano e quasi portato, fu condotto al palazzo Gioia, destinato a sua residenza. Chiamato dagli evviva si presentò subito dalla ringhiera, che guarda sul Corso, e proferì poche ma vibrate e focose parole, ringraziando dello grandi accoglienze, e vituperando, al suo costume, il dominio papale, alla cui distruzione dicevasi accinto. Il di appresso andò a visitare l’ospedale, poi noleggiò tre barche riminesi e due ravennati per armarle di cannoni. Ma non ancora eravi ordine di valicare il confine: ed avendo il colonnello Popoli fatte di proprio arbitrio non sappiam quali operazioni militari oltre il Tavollo, fu subito richiamato a Bologna. Domandavasi intanto il giuramento ai soldati per diciotto mesi».

A Rimini ricevette il diploma di patrizio riminese, ossia la cittadinanza onoraria, il 19 ottobre 1859 dal Municipio della città. Lui ringraziò con questa lettera:

“Non al merito mio, ma all’idea sublime di redenzione patria
ch’io propugno, e che propugnerò certamente tutta la vita, io
devo la simpatia di questa magnifica popolazione, e l’onorevole
dono con cui mi avete pregiato oggi. Comunque sia, io vi
devo tutta la mia gratitudine; e se la fortuna corrisponde la mia
volontà di servire la causa Nazionale, io onorerò la cara mia
città di Rimini, che sì generosamente m’accolse cittadino suo.
Sono con affetto Concittadino suo”

Fonte: www.chiamamicitta.it

www.rimini.com

Potrebbero interessarti:

Scopri Rimini e la Romagna

Il mio cocktail

Giorni fa, dentro uno shaker di acciaio, riposto su uno scaffale ho ritrovato un opuscoletto, che credevo di aver perso; invece era esattamente dove l’avevo

LEGGI TUTTO »
ponte di Tiberio Rimini monumenti romani
Storia di Rimini

Rimini in epoca Romana

Rimini conobbe il suo splendore con Augusto, ancora oggi opere costruite allora resistono intatte, basti pensare al ponte di Tiberio, detto anche ponte del diavolo (sotto

LEGGI TUTTO »

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna su
arabel