Aneddoti riminesi. Pugnaloni
Mi ricordo che a Rimini fino agli anni 80 del ‘900 tra i riminesi veraci quelli che per intenderci venivano chiamati scherzosamente dai non riminesi “I Sipuléin” “I Seppiolini”, era usato spesso un detto riferito agli anni passati.
Se ad esempio tre amici avevano un appuntamento, due erano arrivati ed il terzo era in ritardo, se il ritardo si accumulava era frequente che tra i due amici arrivati puntuali si spendesse questa battuta rivolta al ritardatario: “l’ha i disg minut ad Pugnaloni o l’ha e riterd ad Pugnaloni” “ha i dieci minuti di Pugnaloni o ha il ritardo di Pugnaloni”.
Chi era Pugnaloni ?
Ammesso che i fatti che lo riguardano siano realmente avvenuti, ci sono più versioni della sua storiella con lievi varianti tra loro.
Io la so così.
Pugnaloni era un riminese verace che negli anni 30 del ‘900 abitava con la moglie in una bicocca nella via Santa Chiara.
Quella era ancora l’epoca della Rimini da atmosfere felliniane.
Era mezzogiorno e l’ora del pranzo si avvicinava.
Un conoscente dalla strada dice a Pugnaloni che lo cercavano i carabinieri e che doveva andare subito da loro in caserma, evidentemente vicino a casa sua, per dei fatti che lo riguardavano.
Allora lui rivolto alla moglie che era in cucina le dice “U ne gnìnt, te intent botta giò la paesta che tra disg minut a so iquè” “Non è niente, tu intanto butta giù la pasta che tra dieci minuti sono qui”.
“I i ha det vint an ad galera”, “Gli hanno dato vent’anni di galera”.
La pasta intanto ha fatto in tempo a scuocersi !
Gaetano Dini