Una volta a Rimini nel centro storico c’erano i cinematografi.
In via Cairoli il Capitol, in via Bertola l’Eliseo, lungo il corso verso l’Arco d’Augusto il Metropole, il Supercinema lungo il corso dopo piazza Cavour, il Modernissimo era in via Gambalunga, attaccato alla Biblioteca comunale.
Tutti hanno cessato l’attività travolti dal fluire del tempo. Prima le videocassette, poi i CD, in seguito internet. La gente oggi i film se vuole li guarda a casa.
Questi cinematografi sono stati trasformati chi in negozi chi in civili abitazioni.
Foto di dov’era l’entrata del Supercinema. Si vede ancora l’insegna ma da lì non si entra più nel cinema, si entra in una civile abitazione.
Al posto del Modernissimo adesso ci sono il Tigotà ed un negozio posto questo nell’entrata di una civile abitazione.
Le sere d’autunno, inverno e primavera dei primi anni 70, nei cinema di Rimini la gente arrivava abbastanza numerosa a vedere i bei film in proiezione, anche negli infrasettimanali.
Dopo la fine del primo tempo in sala si accendevano luci soffuse e la gente un po’ intorpidita guardava intorno a se gli altri spettatori seduti nelle poltroncine.
Si era immersi in un’atmosfera ovattata.
Nell’intervallo chi approfittava per andare al bagno, chi andava a consumare al chiosco all’entrata vicino la cassa, chi rimaneva seduto nella propria poltroncina e chiacchierava in sordina con gli amici. Il fumo di sigarette aleggiava un po’ ovunque.
Quando si spegnevano le luci, in sala calava il silenzio e sullo schermo iniziava il secondo tempo.
Finita la proiezione del film, la gente usciva fuori tranquilla e se ne andava a casa chi da solo chi in compagnia.
Quei cinematografi avevano un fascino discreto e quelle erano belle serate di un tempo che fu.
Testo: Gaetano Dini