L’Atlantide dell’Adriatico: la leggenda di Valbruna

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Oggi faremo un viaggio al confine tra Romagna e Marche, più precisamente nell’affascinante zona di Gabicce e del Parco Naturale Monte San Bartolo, per percorrere le tracce della leggenda dell’ “Atlantide dell’Adriatico”

La leggenda narra, infatti, che al largo della costa tra Gabicce e Cattolica ci sia un’antica città sommersa dal mare: la città di Valbruna. Di origine romana, la città sarebbe sprofondata negli abissi in tempi remoti.

Molti sono i turisti oggi che cercano di captare qualche segno di una città scomparsa ma in realtà i tanti sopralluoghi effettuati non hanno portato nessuna prova della reale presenza.

Nonostante ciò, molti giurano di aver visto riaffiorare dall’acqua i resti della città, anzi, c’è chi dice di averne trovati diversi durante una passeggiata per questa zona. Pare siano stati ritrovati anche reperti archeologici importanti come il braccio di una statua, un capitello e uno stemma gentilizio. Ancora oggi si susseguono reperti di rocce dalle strane forme e avvistamenti particolari durante le immersioni.

Anche se le teorie scientifiche cercano di guardare la realtà e minimizzare questa illusione, la leggenda dell’Atlantide dell’Adriatico ha un grande fascino e ci piace comunque credere che realmente là sotto ci sia una città inghiottita dal mare.

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2 commenti su “L’Atlantide dell’Adriatico: la leggenda di Valbruna”

  1. Gianmarco rossetto

    E’ poco noto al pubblic che 18.000 anni fa il mare era 100 m. più basso e la costa arrivava all’altezza di Ancona a nord della quale si stendeva una enorme pianura che univa le attuali coste croata e italiana. In questa pianura scorreva l’antico alveo del Po in cui tutti i fiumi padani, emiliani e croati sfociavano.
    Dopo 8000 anni di crescita “rapida”, da ca. 10-12.000 anni fa ad oggi il mare cresce mediamente di ca. 1-2m ogni 1000 anni . Quindi 10.000 anni fa era almeno 15-20 m più basso di oggi e se c’erano città organizzate e abitate nel medio oriente è probabile che anche in questa immensa pianura fiorissero antichissime città.
    Con il graduale innalzamento del mare e la separazione dalla costa dalmatica le città hanno dovuto spostarsi sempre più all’iterno. Ma a qualche centinaio di metri dalla costa attuale dovrebbero rimanere i ruderi e le fondamenta sepolte dai detriti nei millenni.
    Non c’è nessuno che abbia la voglia di andare a cercare nelle profondita??

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