Vorrei esprimere il mio grazie a tutti coloro che si impegnano per ridare calore alla mia città… Rimini, che, a mio parere, sta diventando sempre più fredda e soprattutto sta perdendo la propria identità: grazie alle persone che con abilità cercano e trovano luoghi, situazioni, aneddoti della Rimini che era e ce li raccontano con amore e semplicità; molti riminesi stanno trovando la volontà di recuperare storie, tradizioni e interessi vari per non dimenticare!
Io sono nata a Rimini, così pure mia madre, mia nonna e anche la mia bisnonna… Ho superato i cinquant’anni e i miei ricordi di quando ero bambina rappresentano per me fonte di gioia; cerco di riviverli mentalmente ogni volta che mi capita di camminare per le vie del centro: non nego di essere rimasta molto male quando è stata cambiata la pavimentazione del Corso d’Augusto… era bello camminare su quei sanpietrini che erano stati calpestati anche dai miei genitori… dai miei nonni.
Purtroppo in un battibaleno può cambiare la fisionomia di una strada, di una piazza… C’è per fortuna ancora un punto, in città, (così io e mia nonna la chiamavamo dato che si abitava nella zona del mare) che mi fa sentire gli odori e i sapori di quando, bambina, andavo con lei a comprare il pesce nella Pescheria…
Dal Corso entravamo nel vicolo che portava alla piazzetta “delle poveracce” e lì c’era e c’è ancora quella colonnina di pietra… al tempo ero alta quasi uguale… mi sembrava grande… Ora, ogni qualvolta passo di lì non posso fare a meno di sfiorarla con la mano come per riprovare quelle sensazioni che con il passare del tempo hanno per me qualcosa di magico.
Ricordo che si entrava nella piazzetta dove c’erano diverse donne che vendevano le “poveracce”- vongole – tenute dentro i sacchi di iuta; ricordo il gran vociare, quell’odore di mare che mi piaceva tanto… e, girato l’angolo, si entrava tra i banchi di pietra sopra i quali c’era tanto pesce… io ero piccolina, non arrivavo bene a vedere e così mi alzavo sulle punte dei piedi e avvicinandomi mi bagnavo sempre un po’ con l’acqua che gocciolava giù dalle lastre di marmo.
Si guardava, si girava… e le fontanelle negli angoli erano bellissime per me, avevano un fascino unico!
Forse molti ragazzi oggi, passeggiando lì quando c’è il mercatino, non sanno cosa c’era prima… Ora sono nonna anch’io e cercherò di raccontare queste cose ai miei nipotini così che un domani anche loro possano tramandarle ai loro…
Mi pento di non avere chiesto abbastanza alla mia nonna quando ancora era tra noi, ma forse quando si è molto giovani si è presi da altri interessi ed è per questo che è importante parlarne, ed è per questo che ringrazio chi si prodiga per ricordare, recuperare e raccontare piccole pagine della storia di Rimini!
Ciao a tutti voi che mi avete letto.
Franca Liberatori