Raffaello Baldini nasce a Santarcangelo di Romagna il 24 Novembre 1924 e muore a Milano il 28 Marzo 2005. Da tutti noto e conosciuto come grande poeta e scrittore italiano.
Le note bibliografiche ci narrano che Baldini termina gli studi in Filosofia all’Università di Bologna, successivamente si dedica all’insegnamento per alcuni anni e nel 1955 si trasferisce a Milano per lavorare come scrittore e successivamente anche come giornalista per la nota rivista Panorama.
Le pubblicazioni dell’artista iniziano nel 1967 con Bompiani Autotem, una piccola opera satirica sull’automobile interpretata proprio come un feticcio; segue la raccolta “É solitèri”, con cui nel 1976 debutta nella poesia dialettale.
Nel 1982 si prosegue con “La nàiva” (La neve), mentre con “il Furistír” (“Forestiero”, 1988) Baldini vince il Premio Viareggio e con “Ad nòta” (Di notte, 1995), il Premio Bagutta.
Una carriera costellata di premi e riconoscimenti che non tardano ad arrivare, ma nel suo essere artista completo Raffaello si dedica anche alla scrittura per il teatro con Zitti tutti. L’opera fu pubblicata da nel 1993 e nel 1996 Ravenna Teatro produce lo spettacolo Furistír, nato dalla fusione di otto raccolte di poesie di Baldini.
Il confronto con Nino Pedretti e Gianni Fucci accresce in Baldini il desiderio di scrivere il proprio dialetto con un’acuta riflessione sulla ricca fonologia del santarcangiolese.
È nella sperimentazione, nella fusione e nella ricerca della qualità estetica che si evidenzia il più nobile dei sentimenti, il più puro, la passione verso il proprio lavoro. Quella stessa passione che si tramanda ai posteri e che lascia rivivere nella memoria personaggi del passato che hanno lasciato un’impronta indelebile nel nostro presente e che continueranno a farlo nel futuro più prossimo.