(Per chi ha proprio tanta voglia e tanto tempo di leggerla).
Tutte le cose cominciano così… in qualche modo… poi continuano con un po’ di fortuna e durano… per poi finire come tutte le cose del mondo. Ma se sono interessanti o simpatiche o divertenti possono anche diventare piccole storie.
Come quella del muretto che sto per raccontarvi. Con il sottile perverso piacere dei particolari. Tutto è cominciato così… ma non del tutto per caso.
Perché ogni volta che prendevo il sentierino che portava all’invaso del ponte di Tiberio e vedevo quel lungo muretto sulla destra… mi veniva da pensare e un po’ mi arrabbiavo… Perché il muretto era il luogo ideale per fotografare da lì il ponte nella sua superba bellezza… ma era grigio sporco e soprattutto imbrattato e dipinto con disegni graffiti e scritte oscene. Una scritta diceva:”Viva la figa” e poiché per un professore di lingue le parole sono solo parole e non necessariamente parolacce non ho trovato niente da obbiettare e potevo anche essere d’accordo.
E poi c’erano disegnati dei peni… cioè dei falli… in parole più povere ma comprensibili a tutti… dei “cazzi”. Anche qui non c’era troppo da ridire perché i Romani li rappresentavano volentieri come simboli di virilità, fertilità o piacevoli strumenti di piacere. Anche oggi noi dovremmo avere più rispetto per questi accessori del nostro corpo che ci danno piacere e servono anche per la procreazione e dai quali dopo tutto siamo nati… invece di trattarli con ironia e quasi dileggio nelle barzellette fino al punto di vergognarcene o avere addirittura paura di nominarli.
Ma le altre scritte “Viva la droga viva la droga” e cose del genere… no… non mi andavano bene… soprattutto quando vedevo turisti e anche giovani che facevano foto, in piedi o seduti sul muretto, che eternavano non solo se stessi ma anche quelle scritte.
Un giorno passando di lì… ho visto un maestro con un gruppo di scolaretti.
“Non faccia fare le foto proprio seduti lì… non vede cosa c’è scritto sotto?”
E lui:”Lo vedo e lo so… è così da tanto tempo! Ma nessuno ci pensa a cancellarle!”
“Allora ritorni domani coi suoi alunni e il muretto sarà diverso… piacevole e divertente!”
Il giorno dopo, approfittando del tempo un po’ grigio e piovigginoso con poca gente in giro… piano piano per non dare nell’occhio… coi miei barattolini di colori e i pennelli… mi sono messo all’opera e in poche ore, proprio alla buona e in fretta per non farmi notare… ho dipinto fiori uccellini fronde e foglie e una volpe furbetta e sono ritornato a casa tutto colorato anche io… ma soddisfatto e quasi felice. Pensando alla sorpresa che avrebbero avuto il maestro e gli alunni nel vedere mantenuta la mia promessa.
Poi qualcuno in seguito ha visto il mio lavoro… ha scattato alcune foto e mi sono trovato citato sul giornale locale:
“Ecco un riminese che ha sprecato soldi nei colori e tempo libero per fare qualcosa di carino per la sua città!”
Così ho avuto anche io un mio momentino di gloria!
Una settimana dopo, proprio in piazza Cavour… c’erano dei riminesi che parlavano con alcune autorità del comune. Ho aspettato il mio turno e ho fermato un personaggio molto importante (niente nomi per carità) che ho apostrofato bisbigliando piano così:
“Mi scusi, devo dirle una cosa seria… sa… io sono andato in giro e ho scarabocchiato un muro, è grave?”
E lui: “Sì… è grave! Non si fanno queste cose! Sa che può essere arrestato e anche multato?”
E io: “è vero… ma c’erano scritte cose brutte…’Viva la droga viva la droga’ e poi c’erano disegnati dei peni”
“Peni chi?”
“Dei Falli!”
“Parli più forte! Si spieghi meglio! Falli cosa?”
“Insomma… in termini volgari ma chiari dei cazzi!”
Un momento di sorpresa e poi… con un simpatico colpetto di comprensione sulla mia spalla… la bella risposta: “Allora ha fatto bene! Ha fatto bene!”
“Posso quindi ritornare con calma a correggere il mio murale e completarlo?”
Cosi ho avuto una specie di consenso e più volte ci sono ritornato al parco dell’invaso tranquillamente… per aggiungere altre cose…
La storia continua… con altri divertenti particolari… ma poiché questo post mi sta prendendo la mano e sta diventando troppo lungo lo continuerò in un secondo tempo solo se so che può interessare a qualcuno dei miei amici riminesi e ne vale la pena.
Per ora… buona lettura e buona notte!
(Se alcune parole in gergo sono pesanti… provvederò a cancellarle subito. ‘Omnia munda mundis’!. Io sono un uomo ‘mundus’! Ma non voglio disturbare o offendere nessuno!
IL MURETTO DELL’INVASO DEL PONTE DI TIBERIO:
Come è adesso dopo la cura e un po’ di lavoro.
Seguiranno foto del muretto prima della cura e infine la storia del muretto. Buona lettura e buon (si spera!) divertimento a chi guarda e legge!
(Ma la volpe non è andata lì per mangiare i miei fiori… ma per fregare un merluzzo! Si comincia così poi non si sa mai come si va a finire!)
Giorgio Mazzotti