Via Bertola, perché è stata chiamata così

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Aurelio dé Giorgi Bertola (Rimini 1753-98), frate olivetano fu poeta autentico e molto erudito, scrisse di filosofia e di storia, fu critico letterario, con saggi sul Metastasio, sulla favola, sulla grazia nelle lettere e nelle arti… ma la poesia fu la musa che coltivò con maggiore cura e passione.

Pubblicò la raccolta le “Notti clementine” e altre raccolte che raccontavano il trascorrere e l’intensità della sua vita e visse nell’Abbazia senese di Monte Oliveto; tentò la carriera militare ma non ne fu all’altezza data la sua gracile costituzione.

Soggiornò per dieci anni a Portici, presso Napoli dove fece via brillante conteso dalle dame di corte. Fu a Vienna dove si dedicò allo studio della letteratura tedesca e dove ebbe l’occasione di incontrare il concittadino Giuseppe Garampi nunzio apostolico nella città e grazie a questo contatto ottenne la cattedra di Storia presso l’università di Pavia.

Scrisse opere di estetica (Idea della poesia alemanna; Idea della bella letteratura alemanna; Saggio sopra la Grazia nelle Lettere ed arti, Saggio della filosofia della storia) e di teoria della storia.

Pubblicò in Romagna il Giornale patriottico, l’opera più nota è “Viaggio sul Reno” scritto durante il viaggio in Svizzera e Germania, Rimini 1795.

Materiale raccolto da Guido Pasini

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