Spiegazione a cura di Giulio Gherardo Starnini.
La foto in evidenza è del 1910 e fu scattata di domenica pomeriggio dopo una riunione con pranzo sociale in un giardino di una casa a schiera di via Covignano. Esisteva all’epoca una sezione Mazzini a Rimini dei Repubblicani Italiani nel Borgo Sant’Andrea.
Il borgo, come entità territoriale italiana, dal 1877 è intestato a Mazzini, e addirittura nel manifesto del plebiscito per l’annessione di Rimini al Regno di Sardegna (1859/60 circa) tra le varie sedi di seggio viene richiamata anche quella del borgo “Fuori Porta Montanara”, come più propriamente già si nominava all’alba del regno d’Italia e all’apocalisse dello Stato Pontificio.
Tra i presenti nella foto ci sono quattro Parma, tra i quali lo zio di mio nonno, Natale Parma, che oltre che fervente mazziniano, era anche abilissimo capomastro. A lui venne infatti affidata la fabbrica per costruzione dell’edificio della Cassa di Risparmio in piazza Luigi Ferrari poichè era l’unico in grado di leggere e far eseguire i disegni provenienti da una società milanese incaricata della progettazione. Mio nonno, Fortunato Parma (per tutti Renato) ebbe come mentore dell’idea mazziniana, proprio Natale Parma, e giovanissimo, nel 1923 fu segretario della federazione giovanile dei repubblicani di Rimini, incarico che con l’avvento del fascismo dovette abbandonare per lo scioglimento coatto di tutti i partiti. Vent’anni dopo, nel 1944, sfollato a Croce di Montecolombo con la sua famiglia, mantenendo ancora i rapporti clandestinamente con i repubblicani, fu con altri, artefice della trafila di salvataggio di Cino Macrelli, dirigente nazionale repubblicano poi padre costituente, tenendolo in casa per una notte e scortandolo fino ad un altro consociato il giorno dopo.
La foto ha iniziato a ricircolare, grazie alla signora Isotta Frisoni in Antili, figlia dello scultore mazziniano/borghigiano Ettore Frisoni.