Il miracolo eucaristico o della mula, a Rimini

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Era il 1223.

Sant’Antonio da Padova si trovava a Rimini per predicare la reale presenza di Gesù nell’Eucaristia, nell’ostia consacrata.
In città c’era da anni una nutrita comunità di Patari, corrente religiosa sorta a Milano nell’XI sec. che voleva una Chiesa semplice, pura, non corrotta nei suoi ministri e fatta di persone semplici, povere ed uguali.

La corrente patara dopo un periodo iniziale di favorevole accettazione, era ormai considerata eretica in Italia dalla Chiesa.
La città di Rimini invece si dimostrava tollerante verso questa presenza religiosa eterodossa.

A capo del movimento pataro a Rimini un tal Bonvillo che abitava in una casa che si affacciava sull’odierna piazza Tre Martiri.
Quella casa è oggi contrassegnata da una targa che ne ricorda l’antico inquilino.

Lo spirito medievale di allora oltre che per dissertazioni dottrinarie procedeva anche per miracoli che erano dimostrazioni visibili.
Bonvillo avrebbe così lanciato la sfida all’uomo di chiesa dicendo che se avesse provato con un miracolo la vera presenza di Cristo nell’ostia consacrata, lui ed i suoi confratelli avrebbero aderito alla Chiesa Cattolica.
L’eretico avrebbe organizzato la sfida in questo modo: avrebbe tenuto chiusa per tre giorni nella stalla la sua mula senza darle da mangiare poi l’avrebbe portata in piazza mettendole davanti della biada.
Contemporaneamente il santo avrebbe dovuto mettere l’ostia di fronte alla mula.
Se l’animale avesse trascurato il foraggio per inginocchiarsi davanti alla particola, Bonvillo avrebbe creduto.
Nel giorno convenuto Sant’Antonio dopo aver celebrato la Messa, recò in processione l’ostia consacrata nell’odierna piazza Tre Martiri e giunto davanti alla mula avrebbe detto:
“In virtù e in nome del Creatore che io per quanto ne sia indegno tengo veramente tra le mani, ti dico o animale e ti ordino di avvicinarti prontamente con umiltà e di prestargli la dovuta venerazione”.
Come il santo ebbe finito di parlare la mula lasciando da parte il fieno si sarebbe avvicinata all’ostia ed il racconto aggiunge che si sarebbe anche inginocchiata tra lo stupore e la commozione dei presenti.
Sarà che la mula si era avvicinata all’ostia perchè la considerava qualcos’altro da mangiare oltre al foraggio, sarà che era stata l’aura spirituale che emanava Sant’Antonio ad attirarla, sarà stata anche la Provvidenza divina, sta di fatto che la mula si avvicinò all’ostia (io non penso che si inginocchiò, questo dovrebbe essere solo racconto da folclore mistico) e così l’eretico Bonvillo si convertì al Cattolicesimo insieme ai suoi.
Sul luogo dove si svolse questo miracolo o presunto tale, in epoca successiva fu costruito un tempietto commemorativo chiamato oggi la Cappelletta di Sant’Antonio che si erge di fronte alla chiesa dei Paolotti.
I Patari lasciarono traccia di se in città a Rimini nel centro storico nel nome della via Patara di oggi dove all’epoca esisteva il loro quartiere abitativo e loro officine artigianali.

Gaetano Dini

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