Sono tanti i mestieri del passato, le arti sopite di un tempo lontano portate avanti dalle pazienti mani delle nostre nonne, che non sono vittime della frenica corsa dei tempi moderni, ma che amano creare con le proprie mani un’arte da tramandare.
Un esempio è l’arte del merletto a tombolo, si tratta di una vera e propria tradizione nata nel 1400 diffusasi primariamente presso i ceti popolari per poi trasferirsi alle famiglie aristocratiche. La storia tramanda che nel 1655 a opera delle suore benedettine la pratica del merletto acquistò il carattere di massa e la tendenza artigianale.
I prodotti realizzati erano per lo più tovaglie di altare, manti, gorgiere principesche, camici prelatizi abbelliti dai preziosi merletti realizzati con la tecnica del tombolo come vere opere d’arte.
Nello specifico possiamo descrivere il tombolo come un cuscino di forma cilindrica, rivestito di tela verde per non affaticare la vista, imbottito di segatura finissima, solitamente appoggiato su un cesto di vimini o su un supporto.
Il disegno da realizzare viene fissato, ricoperto con un foglio adesivo di acetato antiriflesso e colorato in verde per proteggere il pizzo.
La tradizione del tombolo è ancora viva in terra romagnola, a Rimini infatti nonna Teresa, marchigiana trasferitasi a Rimini nel dopoguerra porta avanti questa tradizione stupenda, mettendo in mostra le sue belle creazioni.
Passione, emozione, tradizione, forza interiore sono queste le motivazioni che spingono nonna Teresa e tutti coloro i quali da anni portano avanti il proprio artigianato, nel silenzio di chi lavora e apprezza la fatica di ogni singolo minuto nel veder realizzata un’opera d’arte, frutto di sudore e dedizione.
Non c’è regalo più bello del ricevere un qualcosa di tanto prezioso in dono, perché si sa l’esclusività fa acquisire forma e contenuto alle cose e le riempie di tono e semplicità da apprezzare e custodire.
(ph. www.riminifuturo.it)15