Ottone I di Sassonia divenne imperatore il 2 febbraio 962, incoronato dal papa.
In quel periodo le sue truppe stavano assediando a San Leo Berengario II re d’Italia ribellatosi
ad Ottone.
Berengario si arrese nel 963 e fu poi deportato in Germania.
In quel periodo Ottone I che deve essere stato anche a San Leo a controllare l’assedio, concesse dei feudi del Montefeltro alto-medievale a suoi fidi.
A Ulderico il Sassone il feudo di Carpegna (ca. 963)
A Goffredo di Ildebrando (forse sassone anche lui) il feudo di Badia Tedalda (967).
Certa critica storica sostiene che questi infeudamenti sono stati successivi, per me invece andò nel modo descritto.
Ottone ne aveva per usare termini presi dalla criminologia “il movente, i mezzi e l’opportunita’ “.
Il movente era la vittoria su un potente re ribelle.
I mezzi erano il recente potere imperiale ricevuto su genti e terre.
L’opportunita’ era quella di assegnare territori imperiali a fedeli feudatari.
Questo e’ il Montefeltro come e’ considerato geograficamente oggi.
Consiste in buona parte delle valli dei fiumi Marecchia, Conca e Foglia.
Tralasciamo il territorio del Ducato d’Urbino che alcuni storici locali vogliono fare coincidere con il Montefeltro.
E’ un non senso.
Il primo Montefeltro di epoca pre-romana corrispondeva ai territori del medio e alto corso del fiume Marecchia.
Il Montefeltro prende il nome da Mons Feretrius, l’attuale San Leo.
Testo di Gaetano Dini