La Piazza Grande che si vede nel disegno era il Foro e corrispondeva
a piazza Tre Martiri ma era piu’ vasta di questa.
Arrivava fin dove inizia l’attuale corso d’Augusto verso piazza Cavour.
Li’ c’era il teatro a forma semicircolare che arrivava fino all’attuale via Tempio Malatestiano in quello spiazzo che c’e’ dentro i ruderi di Palazzo Lettimi.
Venivano rappresentate di solito commedie e tragedie di ambientazione greca.
Delimitavano la citta’ due fiumi.
Di fronte all’ Arco d’Augusto scorreva l’Aprusa poi chiamato Ausa, oggi interrato. Passava lungo l’attuale parco Cervi fino al mare.
L’altro fiume era l’Ariminus, oggi Marecchia che diede il nome alla citta’.
Scorreva sotto il ponte di Tiberio.
Oggi al suo posto c’e’ l’invaso del Ponte di Tiberio.
A destra del disegno in fondo verso il mare, c’era l’Anfiteatro per i combattimenti dei gladiatori.
I suoi ruderi oggi sono sotto l’Asilo Svizzero ed a fianco di via Roma.
Il mare arrivava fino sopra la stazione con il suo porticciolo finale dove oggi c’e’ la piazzetta Largo Martiri d’Ungheria, lungo via Roma.
Difatti un edificio che si trovava su quella piazzetta era chiamato “la Torraccia” e doveva essere una costruzione sorta su un residuo di un antico faro romano li’ posto.
Qui attraccavano le navi mercantili come anche lungo la foce del fiume Ariminus che era più a monte dell’attuale porto canale.
I magazzini per lo stoccaggio delle merci costruiti in file ordinate, dovevano essere dove oggi ci sono le vie “Cavalieri, Santa Maria al Mare e Clodia”, parallele tra loro.
Queste vie si trovano sotto il Museo del Comune di Rimini, andando da piazza Ferrari verso il mare le tre vie incrociano c.so Giovanni 23°.
Le navi militari attraccavano invece nelle “Classis” romane che erano le sedi navali della Marina militare.
Per il mare Adriatico c’era la Classis di Ravenna.
Per il mare Tirreno c’era la Classis
di Miseno subito a nord di Napoli.
Poco dopo quel porticciolo semicircolare iniziava il Cardo della citta’ corrispondente oggi a quel tratto di via Clementini che continua con via IV Novembre.
Il Cardo incrociava il Decumano cittadino all’altezza del Foro e continuava per l’odierna via Garibaldi.
Il Decumano corrispondeva all’attuale corso d’Augusto.
Prima della costruzione del Ponte di Tiberio il Decumano cittadino arrivava metro piu’ metro meno, fino a dove oggi c’e’ il negozio di abbigliamento Piccadilly.
Poi arrivo’ all’altezza del ponte.
Il centro abitato di Ariminum era inizialmente più sviluppato lungo il Cardo per il collegamento diretto che aveva con il porto.
La strada che si dipartiva da Porta Montanara che si trovava verso la fine dell’attuale via Garibaldi, portava fuori città alle colline e poi ai monti.
Una Necropoli si trovava centinaia di metri fuori dalla citta’ lungo la via Flaminia.
Ariminum fu cinta di mura dalla sua fondazione, mura che furono consolidate in epoca tardo-imperiale, nel III secolo.
Testo di Gaetano Dini