La Banca Centrale della Repubblica di San Marino nasce in seguito ad una coalizione tra l’istituto di credito sammarinese e l’ispettorato per il credito e le valute.
Il fondo di dotazione della Banca Centrale è attualmente di euro 12.911.425,00 ed è suddiviso in 2.500 quote nominative indivisibili del valore di euro 5.164,57 ciascuna.
Le quote di partecipazione sono sottoscritte per il 70% dallo Stato e, per il restante 30%, da quattro banche sammarinesi, ed i partecipanti soci possono procedere alla cessione delle quote unicamente previa approvazione dell’assemblea dei soci.
L’obiettivo primario è quello di promuovere la stabilità del sistema finanziario, attraverso la vigilanza sulle attività creditizie, finanziarie e assicurative svolte dagli intermediari autorizzati; ma anche di offrire dei servizi bancari e finanziari allo stato e alla pubblica amministrazione anche al fine di coordinare la gestione delle disponibilità e la scelta delle forme di finanziamento.
Bisogna infine agevolare l’attività economica e finanziaria con la predisposizione e il mantenimento di sistemi di pagamento della Repubblica efficienti e sicuri.
Tra i poteri della banca vi è la possibilità di organizzare regolamenti, ordini, circolari, con funzione esplicativa e punire con sanzioni amministrative i consiglieri, sindaci, direttori, procuratori, che contravvengono a disposizioni indicate in apposito Decreto Reggenziale, emanato su proposta della Banca Centrale sentito il parere del Comitato per il Credito e il Risparmio.
E’ ovvio che il tutto è stato organizzato in modo tale che si rispettino ruoli predefiniti e margini, affinchè il lavoro sia ben distribuito ma soprattutto per far si che vi sia la possibilità di offrire solo il massimo di un retroscena articolato e complesso che non sempre si mostra per ciò che è realmente.