Viaggio di un poeta (lo è ognuno di voi)
Questo in primo piano è il paese di Talamello, adagiato sulla collina (sembra riprendere il testo della canzone Che Sara’, “paese mio che stai sulla collina, disteso come un vecchio addormentato…).
Talamello, dal greco “Talamos”, “Grotta”.
Ce ne sono diverse lungo le sue pareti.
Prendendo spunto da Sogliano al Rubicone, da alcuni anni Talamello si è imposto con un “urbi et orbi” locale come produttore di formaggio di fossa.
E’ buono il formaggio ed i ristoranti che in paese lo offrono sono gettonati anche dai Riminesi.
Sono lontani e trascorsi gli anni della “Festa della Raganella”.
La gente di Novafeltria andava su a piedi per le “scalette” che si snodavano in mezzo alla frescura di alberi e siepi. Era una scorciatoia, si arrivava in un attimo a Talamello.
Con l’auto non era possibile entrarvi dalla folla che c’era.
Sotto Talamello c’è Novafeltria. Nella foto se ne vede una parte “di sguincio”, tanto per usare un termine popolare novafeltrese.
Si vede bene invece la Rocca di Maioletto con il suo castello, così la chiamano i Novafeltresi.
Quelli di San Leo e Maiolo la chiamano giustamente Rocca di Maiolo. Guai a sentir dire Maioletto.
Maiolo da Maiulus, diminutivo dell’aggettivo latino Maius, “Grande, Ampio, Alto…”
Maiulus inteso quindi come “Meno Grande” e non come Minor “Minore, Più piccolo”.
Meno Grande rispetto alla Rocca ed al castello di San Leo, di cui la Rocca ed il castello di Maiolo erano avamposto armato medievale sull’Alta Valmarecchia.
Stesso discorso e significato è per il nome Maiella, monte abruzzese.
Maiula, cioè Meno Grande e non Minore, Più Piccola del Gran Sasso.
Un riconoscimento di importanza questo che gli abitanti dei due luoghi hanno tributato alla Rocca di Maiolo ed alla Maiella.
In lontananza nella foto si vede San Leo, l’antico “Mons Feretri” da cui il Montefeltro ha preso il nome.
Testo di Gaetano Dini