Nella frazione di Bascio della città di Pennabilli, ai piedi di una torre si possono osservare sette tappeti di ceramica, che sono stati dedicati a personaggi che hanno vissuti questi luoghi o sono solo passati di qui.
I tappeti sono stati realizzati da Giovanni Urbinati e hanno titoli fantasiosi che descrivono, in modo fantasioso, le gesta del personaggio celebrato in quella ceramica.
Si possono trovare le seguenti tipologie:
- il tappeto dell’anatra dal collo azzurro, riferito alla contessa Fanina dei Borboni di Francia, che sposò un capitano dei Carpegna, ma nel tempo impazzì di solitudine;
- il tappeto delle onde quiete, riferito a Giotto che “dal Montefeltro vide lontanissimi i primi bagliori azzurri dell’Adriatico”;
- il tappeto delle piramidi sognate, per Bonconte da Montefeltro, “Perché le trentacinque piramidi siano tombe del suo corpo valoroso scomparso nel fiume della battaglia”;
- il tappeto delle Cattedrali abbandonate, riferito a padre Matteo da Bascio, che fondò l’ordine dei Cappuccini, “tutto il mondo andava esclamando e riprendendo ogni sorta di persona, gridando “all’inferno, all’inferno, peccatori”;
- il tappeto delle conchiglie montanare, per il capitano Uguccione della Faggiola “che da questi colli vedeva i confini dell’Italia e tanto fu ammirato da Dante che gli dedicò l’inferno”;
- il tappeto dei pensieri chiari, dove si ricorda Dante “che vide questa torre fuggendo da Firenze per raggiungere il rumore del mare di Ravenna”;
- il tappeto dei pensieri oscuri, dove si ricorda Ezra Pound, che visse a Pennabilli, “dove la melma è piena di sassi”.18