Rimini… anche all’estero
Ci trovavamo a Parigi e fra i tanti musei di quella città – nei più noti ci eravamo già stati – andammo al Museo Rodin. Auguste Rodin è un artista francese di fine 1800, noto soprattutto per la scultura.
Nel corso dell’interessantissima visita ci soffermammo sul gruppo chiamato “Le Baiser” (il bacio). Rappresenta due amanti, un uomo e una donna, nudi che si stringono in un abbraccio baciandosi ardentemente. Rodin vi ha rappresentato tutta la passione che i due amanti sprigionano.
Mentre osservavamo e commentavamo fra noi quest’opera, si avvicinò una coppia di giovani che mirando la scultura parlottando fra loro, dissero: Paolò e Francescà.
Questo fatto mi ha emozionato e mi ha riportato col pensiero al tragico fatto di sangue avvenuto in Italia e con esso a Rimini e ai Malatesta.
Paolo e Francesca, come Romeo e Giulietta sono passati alla storia e tramandati come gli amanti per antonomasia. I primi per essere stati immortalati e cantati nella “Comedia” nel V° canto dell’Inferno del sommo Dante Alighieri, i secondi per essere i protagonisti della tragedia “ The most excellent and lamentable tragedy of Romeo and Juliet” di William Shakespeare.
Mentre Giulietta e Romeo sono due personaggi di fantasia nati dalla penna dello scrittore inglese, Paolo e Francesca sono personaggi realmente esistiti.
Queste coppie di amanti sono universalmente riconosciuti e indicati per il loro avversato amore e tanti artisti e letterati ne hanno preso spunto per le loro opere. Per Romeo e Giulietta: Dante ne parla nel VI° canto del Purgatorio, Cajkovskij con un poema sinfonico, Prokofiev con un balletto, Gounod e Bellini con opere liriche, Zeffirelli con un film, e altri. Oggi va in scena, per opera di Riccardo Cocciante un musical che sta riscuotendo un enorme successo in tutti i teatri con il titolo “Ama e cambia il mondo”.
Per Paolo e Francesca, oltre al già citato Dante, Silvio Pellico nel 1815 con la tragedia Francesca da Rimini, nel 1901 Gabriele D’Annunzio nella tragedia Francesca da Rimini poi tradotta nell’omonima opera lirica da Riccardo Zandonai, e riduzioni cinematografiche nel 1949 e 1971, nonché in tante opere pittoriche di vari autori.
Non saprei indicare quali fra queste coppie sia più conosciuta nel mondo; fatto sta, e qui sta tutto il nocciolo di questo lungo prologo che l’opera di Rodin, scolpita nel 1889, “Le Baiser”, viene dai parigini stessi identificata e chiamata Paolo e Francesca.
Ogni castello malatestiano vanta di essere stato il vero luogo del misfatto. Gradara sembra essere il posto più vero anche perché nella stanza del bacio esiste una botola, botola dal quale Paolo tentò la fuga per sottrarsi all’ira del fratello Gianciotto.
A me sembra un atto codardo, non amore; invece di proteggere l’amata dalla furia dell’haimè marito, si dà alla fuga?
La vera innamorata era Francesca che non ebbe timore di proteggere Paolo con il proprio corpo rimanendo trafitta, unitamente all’amante dal colpo di spada inferto dal marito Gianciotto.
Paolo e Francesca “Le Baiser” Auguste Rodin
Gradara una città tra storia e cultura
Guido Pasini
Ph: musee-rodin.fr