Ristorante Belvedere

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Signore e Signori… Ladies and Gentlemen…  giovani e meno giovani… generazioni riminesi nel frattempo nate e, assidui e appassionati frequentatori di SEI di RIMINI SE… stasera vi presento (e in qualche modo cercherò di resuscitare la memoria dei meno giovani)… dicevo… ecco a voi tutti… il “nonno” del ROCKISLAND!

Ossia il RISTORANTE-BAR BELVEDERE com’era prima che andasse “arrosto” nell’anno 1972… ’73 o giù di lì.

Da notare la scala in ferro che si vede a sinistra e che permetteva di accedere al tetto del locale dove mi si è detto (io non ricordo, me l’hanno raccontato), belle svedesi, teutoniche e nordiche in genere, con tanto di lettino, si facevano dei bei “bagni” di sole!

Vero o no… la conferma di chi vedrà la cartolina (da me trovata in un mercatino, proprio quella pubblicitaria di allora del locale) e vorrà raccontare qualcosa di più del BELVEDERE (ora ROCKISLAND) di quegli anni.

Io ho un vago ricordo delle lamiere e dei travi carbonizzati, arrugginiti, tutti ammassati in un’accozzaglia informe sul terrazzo (parliamo del periodo 1976-’78 e forse anche fino al 1979-’80 quando è stato ricostruito nelle forme di come lo conosciamo oggi), dove ora vengono collocati i tavolini (non l’ho visto in piedi… è questo ciò che voglio dire).

Di notte, quando si faceva la passeggiata sulla palata e si arrivava in fondo, questa visione suscitava in me qualcosa di tetro e spettrale.

… già che ci siamo… faccio pure vedere la visione com’era dal tetto del locale, dell’attuale terrazzo in cui, anche all’epoca, venivano collocati sedie e tavolini.. in una cartolina di Luglio del 1968.

La storia dei tuffi dal tetto del “nonno” del ROCKISLAND per impressionare le “svedesine” e le nordiche in “trasferta” qua sulle nostre spiagge… sì, anche questa è una storia vera che ho ascoltato da altri.

Non avrei comunque MAI immaginato che una semplice cartolina come questa, da me reperita con sorpresa a un mercatino, potesse resuscitare una selva di bei ricordi così ampia.

Grazie di raccontare i vostri bellissimi ricordi che leggo con grandissima curiosità.

Io, vi ripeto, ho il solo ricordo di quando avevo SEI ANNI, delle lamiere informi e delle travi annerite, ammassate alla bell’è meglio in un’accozzaglia indefinita, sulla piattaforma al piano terra antistante l’ingresso.

È vera pure la storia dei tuffi dalla sommità del nautofono accanto al BELVEDERE in fondo alla palata (da lì tolto l’11 Gennaio 2012 o ’13. Il muratore vi è passato con un dito, sopra alla base del palo, per scriverci la data, con il cemento ancora fresco, fateci caso se ci andate).

Mi risulta pure che, osservando bene i pali in ferro di sostegno della piattaforma del BELVEDERE, fossero state utilizzate rotaie (provenienti dalle dismesse ferrovie RIMINI – MERCATINO MARECCHIA (ora Novafeltria) e/o Rimini San Marino?), così pure, le stesse, utilizzate come putrelle, per rinforzare il basamento sia del terrazzo sia dell’edificio.

Questa cosa, passeggiando sulla palata “rialzata” è ancora possibile scorgerla, proprio sotto a quella specie di piccola sporgenza, sotto alle finestre, su cui tanto volte ci si è seduti per farsi accarezzare dal sole al tramonto, delle serene giornate estive.

Completiamo il tutto, mostrando altresì il retro della medesima cartolina pubblicitaria del BELVEDERE, che riserva un’altra sorpresa, ossia, l’indirizzo ed il recapito telefonico dell’epoca. La denominazione esatta del locale è RISTORANTE.

Claudio Casadei (foto di collezione personale)

Testimonianze:

Flavio Masini: Ricordo il rogo… per quanto riguarda i bagni di sole delle teutoniche ero troppo piccolo.

Adriana Babboni: quante belle cene sul mare!

Clelia Pecci: Io ricordo una tremenda mareggiata di fine estate… vennero a prenderci i pompieri con una cordata sul molo. Ero piccolissima ed ebbi molta paura.

Andrea Di Angelo: Mitico! È stato il ristorante per la mia comunione!

Rosario Meluzzi: Ragazzi, quanti tuffi da quel terrazzo.

Macchelli Patrizia: Quante mangiate di buon pesce! E si arrivava con la macchina quasi al ristorante. Una sera si é ingrossato il mare e abbiamo trovato l’auto quasi sul bordo del molo… spostata dalle onde…

Spotty Max: Mitico il Belvedere e i tuffi dal terrazzo per impressionare le… ” Svedesine”. Ero tredicenne…

Moschini Daniele: Mi ricordo quella mareggiata… andai a prendere una persona che ci lavorava… era impressionante. Quando diventò discoteca belle serate io ci lavoravo, ma era bello lo stesso.

Oscar Giungi: mio babbo era lo chef.

Patrizia Carlini: Quando si faceva puffi a fine anno scolastico tutti sul terrazzo bei ricordi.

Daniele Tosi: Quando si faceva che chi aveva più coraggio si tuffava… ma Radiale vinceva con capriola dalle trombe.

Roberto Renzi: si facevano i tuffi dalla ringhiera e c’era la scala dalla parte della rete, nel ’68/’69/’70/’71/’72, poi prese misteriosamente fuoco, ma per me rimane il Belvedere, con alcuni ricordi stupendi di una Rimini che purtroppo non esiste più!

Omer Melotti:  io lavoravo negli anni ’80/’90 con Gianni Fabbri il creatore della dolce vita romagnola della riviera… nonché grande capo del Paradiso…

Michela Semprini: io non ho vissuto quegli anni, non ero ancora nata! … Però bellissimo leggere i commenti… RIMINI sempre un MITO!

Alessandro Catrani: Ringrazio per essere stato citato da Claudio. L’immagine mi riporta alla mia infanzia più che alla mia passione storica e collezionistica. Sappiate però che il primo storico ristorante sulla palata fu lo Chalet Ittico (fine anni ’20).

Ma l’esatta posizione va rapportata alla struttura del molo di allora che era più corta rispetto ad oggi. L’Ittico anni ’20 era pressappoco dove oggi ci sono i due contenitori dell’immondizia.

Circa il cortese invito a scrivere del mitico Belvedere, come molti sanno sono appassionato del periodo 1900/1944 quindi vi dovrete accontentare delle mie anticaglie.

Comunque sto lavorando al mio quarto libro e spero di farvi contenti egualmente. L’argomento per ora però è top secret.

Spotty Max: Si Claudio Casadei con questa foto hai… risvegliato tanti stupendi ricordi, che purtroppo non tornano più, ma comunque favolosi perché sono ricordi e dobbiamo andare avanti!

Grazie a questi frammenti, che tu sei riuscito, e ti ringrazio, a trovare, dobbiamo dare l’esempio alle nuove generazioni e non solo insegnare! Manco da Rimini da 12 anni e quando torno per far visita alla mia famiglia, mi accorgo che non è più la mia piccola città di mare, è diventata troppo centro metropolitano con indifferenza.

Sono un ex Romagnolo… però con la mia… nostra bella piccola città anni ’70 nel Cuore!

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Da poco diplomato, lavoravo come impiegato presso la Cassa di Risparmio (di Rimini); all’epoca di Cassa di risparmio c’era solo quella. Ero stato destinato al

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