Le tradizioni romagnole sono legate indissolubilmente all’aspetto rurale. Ecco, quindi, alcuni musei a tema
Esistono diversi musei che conservano oggetti e simboli della cultura popolare romagnola:
- Forlì: Museo etnografico romagnolo “Benedetto Pergoli”.
Uno dei primi musei etnografici d’Itali, auesto museo è stato creato su iniziativa dello stesso Benedetto Pergoli (di cui porta il nome) insieme con di Aldo Spallicci ed Emilio Rosetti a seguito delle Esposizioni romagnole riunite tenutesi nel 1921,. Tra le sezioni principali, la “bottega dello stampatore” che colleziona alcuni attrezzi usati per la stampa e la decorazione dei tessuti.
- Santarcangelo (RN): Museo degli usi e costumi della gente di Romagna.
La sua costituzione risale al 1981, per poi essere ampliato sia nel 1989 che nel 2005. La prima sezione narra la vita familiare; vi è una stanza è interamente dedicata all’attività della tessitura su telaio; un’altra all’attività artigianale, ove si può ammirare un’intera parete ove è alloggiata una notevole collezione di caveje.
- Montescudo (RN): Museo etnografico di Valliano
Dedicato alle attività produttive e al piccolo artigianato del mondo rurale dell’entroterra riminese.
- Cesenatico: Museo della marineria
È composto da due sezioni:
- la “galleggiante”, che propone una decina d’imbarcazioni in assetto di navigazione,
- la “sezione a terra”, destinata alla marineria dell’alto e medio Adriatico.
- Villanova (frazione di Bagnacavallo): Ecomuseo della civiltà palustre
Riporta la vita degli intagliatori di canapa della bassa ravennate, ricostruendo ambienti e stili di vita degli abitanti della regione umida che si estendeva attorno al fiume Lamone, che spagliava nelle valli.
- Savarna (frazione di Ravenna): Casa museo “Sgurì”
Rappresenta una tipica casa di campagna della bassa ravennate, adattata a museo. L’edificio conserva l’arredamento tipico di ogni stanza, con gli oggetti di uso quotidiano.